Politica

Diffida a non usare simbolo M5s: chiarezza sui meetup, dubbi su consiglieri dissidenti

AUGUSTA – Neanche il tempo di annunciare la costituzione del nuovo meetup, chiamato “Augusta 2.0”, alternativo a quello di riferimento della maggioranza locale “Augusta 5 stelle”, che da Palermo giunge una nota secondo la quale “in relazione alla annunciata nascita di un nuovo meetup nella città di Augusta, il Movimento 5 stelle precisa che il Sindaco, la squadra di assessori e i consiglieri comunali sono gli unici titolati a parlare in nome e per conto del Movimento 5 stelle“.

Nella nota ricevuta dalla redazione non si specifica quale organo del M5s l’abbia emessa, ma si ribadisce che per coloro che non appartengono all’elenco tassativo non ci sarebbe margine di manovra: “Chiunque millanti una appartenenza al Movimento 5 stelle non solo dice il falso ma sta anche commettendo un reato perseguibile ai sensi di legge per uso improprio di simbolo appartenente ad altri. Per tali ragioni, si diffidano questi soggetti terzi a parlare a nome del Movimento 5 Stelle e si sottolinea che, qualora questi ultimi rendano dichiarazioni agli organi di stampa e alla cittadinanza, lo faranno a solo titolo personale e non come soggetti riconducibili al Movimento stesso. Il perdurare di tali situazioni sarà motivo di azioni legali“.

La nota presenta anche una sorta di “linea guida“: “Si invitano pertanto gli organi di stampa e la cittadinanza a considerare come dichiarazioni per nome e per conto del Movimento 5 stelle quelle rese da Sindaco, assessori e consiglieri comunali. Eventuali dichiarazioni rese da tali soggetti terzi sono da considerare come legittime esternazioni rese a mero titolo personale“.

Giuseppe Schermi, organizzatore del nuovo meetup, minimizzando, ci spiega: “Nessun meetup parla a nome del M5s, bensì a nome di un meetup che si ispira al M5s, ovvero a valori, regolamento e non statuto“. L’assegnazione dell’uso esclusivo del simbolo sarebbe questione legata alle competizioni elettorali, in sede di composizione di liste. Poi replica senza mezzi termini: “Vedo questa uscita come l’ennesima aggressione alla libertà di espressione“.

La nota inoltre non dirime la questione inerente alla presenza nel nuovo meetup di Nilo Settipani, che è consigliere comunale eletto nelle fila del M5s e che rientrerebbe tra gli “autorizzati” all’uso del simbolo del movimento, in quanto sì dissidente ma mai destinatario di provvedimenti disciplinari.


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