Opere “mancanti” e i 12 milioni di attivo, l’affondo di Triberio
AUGUSTA – Nella seduta del Consiglio comunale tenuta venerdì scorso la sola maggioranza del Movimento 5 stelle approvava il piano delle opere pubbliche per il triennio 2015-2017, con il relativo elenco annuale, le ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato 2015, di bilancio pluriennale 2015-2017 e la relazione previsionale programmatica 2015-2017.
Il consigliere di opposizione Giancarlo Triberio, segretario cittadino del Partito democratico, che come i colleghi della minoranza ha votato contro, esprime un giudizio fortemente negativo: “Al di là delle dichiarazioni d’intenti dei pentastellati, che avrebbero rimarcato, in polemica con il passato, la concretezza della presente programmazione – “non più un libro dei sogni” -, quest’ultima si presenta, nella migliore delle ipotesi, come una brutta copia dei passati programmi, priva di idee innovative, silenziosa rispetto a numerose e prioritarie urgenze della nostra città, a dir poco illogica e sconclusionata in molti suoi passaggi“.
Sempre in riferimento ad alcuni passaggi consiliari di esponenti della maggioranza, aggiunge: “È davvero singolare far approvare un piano opere pubbliche già deficitario in partenza, nella speranza, per ammissione degli stessi promotori, di apportarvi ulteriori modifiche nei prossimi anni, avendo comunque la fondata consapevolezza che si perderà altro tempo prezioso e forse la possibilità di usufruire di eventuali finanziamenti pubblici, resisi nel frattempo disponibili“.
L’elenco delle opere mancanti nel piano triennale approvato, a detta di Triberio, va dalle opere necessarie per la messa in sicurezza del viadotto Federico II, dalla ristrutturazione delle aree destinate allo sport all’interno della Cittadella degli studi, ai “non più rinviabili” progetti per il risanamento delle numerose aree, gravitanti nel comprensorio cittadino, soggette a riqualificazione. Evidenzia inoltre la “stranezza” della previsione di un ampliamento delle vie di accesso all’Isola, tra i giardini pubblici e lo sbocco di via Xifonia, senza ipotizzare la previa demolizione dell’ormai ex piscina comunale, dismessa da anni.
In merito a quest’ultimo punto, riferisce: “Non convincono neppure le spiegazioni in merito dell’Assessore ai Lavori pubblici, in base alle quali si sarebbe già chiesta la relativa autorizzazione al demanio, proprietario dell’area: un fatto di cui però non si trova alcun cenno all’interno delle dichiarazioni messe per iscritto“.
Torna sulla vicenda legata al Faro Santa Croce, oggetto del dibattito cittadino, denunciando “la protervia con cui la maggioranza difende, compatta, l’eliminazione dal piano delle opere pubbliche del parcheggio del Faro S. Croce, riferibile in parte all’Assessore al Bilancio nonché Vicesindaco, già destinato, con un iter burocratico già in fase avanzato ad essere adibito a parcheggio pubblico per disposizione della precedente giunta commissariale (si ricordi che i medesimi lotti da anni affittati dalle amministrazioni precedenti a tale scopo, la scorsa estate, fu chiesto di affittare e donare ai cittadini grazie all’iniziativa di otto consiglieri di minoranza, che si autotassarono per pagarne l’affitto): lasciando disattesa l’ingiunzione di esproprio, ed invece i 5 Stelle prospetterebbero una gara d’appalto rivolta a ditte in grado di garantire un servizio di bus navetta da e verso la zona, durante la stagione balneare a totale carico del cittadino“.
Il consigliere di opposizione si dice pronto a collaborare alle proposte “a condizione che soddisfino quei requisiti di ragionevolezza ed onestà intellettuale, sin qui assenti“.
Oltre che sul piano delle opere, fa dei rilievi riguardo all’ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato approvato: “Risulterebbe miracolosamente già ridotto l’enorme buco finanziario sulla cui denuncia fu impiantata l’intera campagna elettorale dell’attuale maggioranza giusto un anno fa, al punto da far decidere e approvare, quasi in una condizione di emergenza, la dichiarazione di dissesto economico qualche tempo dopo. A distanza di pochi mesi, secondo quanto dichiarato dall’Assessore al Bilancio, la situazione delle casse comunali si sarebbe talmente risollevata da aver già pagato circa 5 milioni di euro di debito e risultare un bilancio per il 2015 di circa 12 milioni di euro in attivo, facendo prospettare addirittura una rapida ripresa dell’economia cittadina e che entro 3 anni vedremo la luce fuori dal tunnel“.
Quindi attacca: “Ci si perdoni la scarsa fiducia nei poteri taumaturgici, soprattutto se riferiti alla Giunta pentastellata, ma, dinanzi a queste dichiarazioni, verrebbe da pensare che qualcuno, adesso o allora, non sia stato troppo sincero e abbia utilizzato un facile materiale di propaganda, come quello del disavanzo economico, per diffamare gli avversari e vincere la competizione elettorale in modo sleale“.
Conclude, con un cenno anche al caso dei precari comunali: “Restano però le nefaste conseguenze di una scelta come quella di dichiarare il dissesto economico, che oggi, più di un tempo, alla luce dei fatti, appare quanto mai affrettata: l’ormai insopportabile cuneo fiscale, con livelli di tassazione comunale previsti nell’aliquota massima e che per colpa del dissesto resteranno tali per gli anni futuri, il dover sostenere le spese per i commissari incaricati di gestire il dissesto e le fatiche di 85 lavoratori a tempo determinato del comune di Augusta, il cui orario di lavoro è stato già ridotto, in ottemperanza a quanto previsto per gli enti locali in dissesto, e la cui sorte, insieme a quella dei rispettivi familiari, nella speranza di un’eventuale stabilizzazione, resta vincolata ai mutevoli umori dell’attuale maggioranza politica augustana“.