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Pennellate postmoderniste, inaugurata la mostra di Salvatore Fratantonio

AUGUSTA – Tocchi naturali di colore mescolano l’esperienza al mito, plasmando con creatività, calmi orizzonti marini e silenziosi luoghi agresti. La pittura dell’artista modicano Salvatore Fratantonio racconta di lui nel cuore storico di Augusta, mediante l’esposizione di tele e tavole grafiche, accuratamente disposte nel salone, da qualche anno restaurato, del Circolo Unione.

Inaugurata nel tardo pomeriggio di sabato alla presenza dell’artista, la mostra si deve ad un’iniziativa di Elena La Ferla, che, per l’occasione ha guidato gli ospiti presenti, tra cui anche il sindaco Cettina Di Pietro e l’assessore alla Cultura e ai Beni culturali Giusy Sirena, in un primo percorso tra le opere, realizzate dal 1980 al 2015, raggruppate in periodi, da quello romano a quello milanese, e in esposizione fino al 15 maggio.

L’evento, dal titolo “Salvatore Fratantonio. Un viaggio nel suo tempo”, è stato aperto dalla presidente del Circolo Unione Gaetanella Bruno, dichiaratamente onorata nel presentare il maestro che da circa 52 anni incessantemente si perfeziona nelle più importanti città d’arte, da Firenze, per l’attrazione verso Raffaello, a Roma e Milano, ma che puntualmente torna a dimorare nella sua Marina di Modica; proprio nella Sicilia dei decoratori di carretti, nella sua campagna e nel suo mare, oggetto preminente dei suoi quadri. “Il mare significa orizzonte. Ha tanti sensi: è pensiero, arrivo, solitudine“: è l’immagine emotiva che Gaetanella Bruno ha suggerito al pubblico alla vista dei più suggestivi dipinti di Fratantonio.

Ai saluti e ringraziamenti d’apertura della presidente, è seguito l’esperto intervento del critico d’arte Paolo Giansiracusa, docente ordinario presso l’Accademia delle Belle Arti di Catania e la facoltà di Architettura siracusana, che, ancor prima di mostrarne i tratti stilistici, ha collocato nel tempo la singolare esperienza artistica.

mostra-salvatore-fratantonio-circolo-unione-augustaHa ricordato gli anni postbellici, ’50 e ’60 del Novecento, segnati da una forte crisi culturale mondiale, premessa di vari movimenti artistici, dalla pop art britannica, all’arte concettuale, all’astrattismo, al cubismo, al futurismo: tutte tendenze contemporanee, ognuna seguace del proprio manifesto. “Momenti di rottura nel secondo dopoguerra che sono stati necessari per la comparsa di uno snervamento, dipeso dal sistema artistico, culturale, politico, economico, musicale, poetico“, ha spiegato il critico. “Proprio alla fine degli anni ’60 c’è stato un ripensamento e una riscoperta di ciò che era andato perduto, dei valori accantonati dalla guerra. Nacque così una politica verde, che ha portato a considerare la natura in modo diverso, al fine di custodirla e consegnarla ad altri”. Tali le motivazioni per cui la produzione artistica di Salvatore Fratantonio va inserita nell’ambito della “Pittura Colta” del postmodern.

Proseguendo nell’esposizione teorica, Giansiracusa ha aggiunto: “Il pittore ha costruito un suo stile ma, tecnica e stile da soli non bastano, potrebbero generare espressioni fredde che non comunicano, da evidenziare è, piuttosto, l’aspetto poetico, perché Fratantonio è un artista che nasce tale, un artista vero, per cui l’arte non è solo un diletto”. Dunque, è proprio durante il periodo di ricostruzione nazionale che l‘autore ha partecipato al recupero di un mestiere tradizionale, che, dalla bottega, ha fatto emergere molti artisti come lui, poi consacrati da un grande riscontro di pubblico.

Bisognerebbe apprezzare questo volersi esporre dell’artista che conosco da molto tempo. Ogni dipinto esprime ciò che lui è dentro. Ogni opera rappresenta la radiografia del suo essere”, ha sentenziato il critico prima di concludere con l’analisi di una delle opere di Fratantonio, appartenente alla serie dei tronchi d’albero, che si può apprezzare nel percorso ideato per la mostra.

A chiusura d’inaugurazione, la curatrice della mostra Elena La Ferla ha voluto esprimere un ringraziamento agli enti privati che ne hanno consentito l’allestimento e al Circolo Unione che, ancora una volta, si è fatto veicolo di cultura nel territorio augustano.

Alessandra Peluso

(Foto in evidenza: Alberto Di Grande)


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