Via libera a proroghe per precari di Augusta, Vinciullo: “Salvi ma volevano danneggiarli”
AUGUSTA – Già sabato il presidente della commissione Bilancio e Programmazione dell’Assemblea regionale siciliana Vincenzo Vinciullo si dichiarava soddisfatto per l’approvazione da parte dell’Aula della norma della Finanziaria relativa alle risorse destinate ai lavoratori precari dei Comuni in dissesto. Venivano stanziati circa 1 milione e 200 mila euro, di cui la quota maggiore, come avevamo anticipato, è riservata al Comune di Augusta, che ha in organico 85 precari.
Il parlamentare regionale del Ncd riferiva inoltre che il testo della norma veniva approvato così come da lui stesso presentato in Commissione, respingendo, quindi, le modifiche che erano state proposte in Aula.
In data odierna, Vinciullo evidenzia l’importanza dell’emendamento 28.59, a sua firma, meritevole, a quanto sostiene, di aver dato maggiore serenità ai precari dipendenti di 14 Comuni siciliani dissestati, tra i quali Augusta e Lentini.
Spiega: “L’emendamento prevede che le amministrazioni in dissesto possano utilizzare prioritariamente per il personale precario le somme derivanti dalle economie del fondo per detti Comuni; un riconoscimento per questi lavoratori che oggi sono indispensabili per una corretta ed efficiente azione amministrativa”.
Replica alle obiezioni manifestate nelle ultime settimane, che bolla come “pregiudizi legislativi, regolamentari e umani insopportabili“, dai quali “emerge la volontà chiara e netta di danneggiare i precari di Augusta“.
Prosegue: “Spero che questo comportamento sia dovuto solo a incapacità di interpretare le norme e il diritto, piuttosto che a una volontà vessatoria nei confronti di 85 lavoratori che consentono tutti i giorni al Comune di Augusta di andare avanti“.
Vinciullo conclude rilevando i comportamenti in Aula di altre forze politiche: “Gli altri manifestano la loro attività legislativa attraverso applausi quando vengono bocciate le proposte a favore dei precari, interpretazione non corretta del regolamento dell’Aula, sempre assecondato dagli applausi e assoluta malafede nel gestire la vita delle persone“.
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