3 errori che i tuoi figli commettono online che possono rovinarti la vita
Purtroppo, i bambini non sono del tutto consapevoli delle insidie che si nascondono online. Spesso, per esempio, tendono a rivelare più informazioni del necessario. Proprio per questo, un malintenzionato potrebbe facilmente aggirare tuo figlio per farsi dare informazioni preziose, come il nome, il cognome, l’indirizzo di casa, la scuola che frequenta e quant’altro. Si tratta di un pericolo concreto che non comprometterebbe solo la tua vita online, ma anche quella reale. Scopri quali sono gli errori più comuni commessi dai bambini in rete e come prevenirli, cosicché tuo figlio possa navigare in completa sicurezza.
Utilizzare reti non protette
Può capitare che, quando si va al ristorante o in un qualsiasi altro luogo pubblico, il tuo bambino voglia lo smartphone o il tablet per giocare o guardare i cartoni animati. È allora bene che tu sappia che i Wi-Fi pubblici sono molto vulnerabili e non sono considerati reti sicure. Prima di lasciare il tuo dispositivo in mano al tuo bambino, ti consigliamo di accedere alla rete tramite una VPN online. Questo sistema ti permette di proteggere tutti i tuoi dati in entrata e in uscita, prevenendo così gli attacchi dei criminali informatici.
Scaricare accidentalmente un malware
Ci caschiamo noi adulti, volete che non ci caschi un bambino? Purtroppo, i cybercriminali ne conoscono una in più del diavolo e possono nascondere malware, spyware, ransomware e quant’altro quasi dappertutto. Senza un ottimo antivirus, noi stessi possiamo facilmente cadere in questa trappola, figuriamoci un bambino che non è a conoscenza di queste dinamiche! Una volta infettato il dispositivo, veniamo esposti a numerosi rischi, come furto di identità, fuga di dati, truffe online e così via. Per questo, è fondamentale sapere come difendere noi stessi e i nostri figli online.
Condividere contenuti privati
Lo “sharenting” è un fenomeno particolarmente diffuso nella società odierna, che vede il genitore pubblicare informazioni, video e foto dei propri figli online, esponendoli così a potenziali pericoli. Ma cosa succede quando sono i bambini, ingenuamente, a postare contenuti privati di sé stessi, dei genitori o della famiglia? Secondo quanto riportato dal New York Times, è il caso di una donna australiana, Jennifer Watkins, che ha visto frantumarsi tra le sue mani la sua intera vita. Il figlio di 7 anni avrebbe pubblicato un video di nudo, spinto da una sfida “divertente” ricevuta dagli amichetti di scuola. In tal caso, l’innocenza del bambino non l’ha portato a pensare alle gravi conseguenze che si sarebbero scatenate sulla vita della madre, la quale ha perso tutti i suoi account Google e, con essi, anche l’accesso ai propri documenti, nonché alla posta elettronica che utilizzava, tra le altre cose, per lavoro.
Quindi, cosa puoi fare per proteggere tuo figlio online?
Innanzitutto, quando un bambino commette un errore online, arrabbiarsi o colpevolizzarlo è la cosa peggiore da fare, perché non lo aiuterebbe a capire dove ha sbagliato. Mantenere la calma e favorire il dialogo è la soluzione migliore. Per aiutarti a proteggere tuo figlio online e consentirgli di navigare in completa sicurezza, segui questi semplici step:
- Attiva il Parental Control;
- Utilizza solo password complesse;
- Installa antivirus sui tuoi dispositivi;
- Presta attenzione ai Wi-Fi pubblici e connettiti attraverso una VPN online;
- Parla con tuo figlio ed educalo sui contenuti che può pubblicare;
- Naviga insieme a tuo figlio e controlla le sue ricerche.
Purtroppo, i tentativi di hackeraggio non sono gli unici pericoli in cui potrebbe incappare tuo figlio online. I bambini sono esposti anche ad altri tipi di rischi, come l’adescamento, il cyberbullismo, i contenuti dannosi e inappropriati e quant’altro. Internet è uno strumento formidabile, ma può rivelarsi un’arma a doppio taglio. Per esempio, se da un lato i social network promuovono la connessione tra le persone, dall’altro possono favorire l’avvicinamento di un malintenzionato a tuo figlio. Per questi motivi, le sole difese digitali non bastano. Serve una vera e propria educazione all’utilizzo di internet da parte dei genitori.