AUGUSTA – La terza seduta del Consiglio comunale si è aperta ricordando i tre lutti che hanno recentemente toccato i cittadini augustani: martedì scorso la morte del migrante minore di origine somala, appena sbarcato; questa mattina la notizia della prematura scomparsa della madre del sindaco Cettina Di Pietro, i cui funerali saranno celebrati in Chiesa Madre domani alle ore 15,30; nel pomeriggio la morte improvvisa dello stimato medico odontoiatra, già consigliere comunale, Ettore Mantinei.
Doveroso il minuto di raccoglimento, che ha poi segnato il clima della seduta. I capigruppo avevano già concordato il cosiddetto “prelievo” di due dei sei punti all’ordine del giorno, ovvero il punto relativo alla istituzione delle Commissioni consiliari permanenti e quello inerente alla attivazione delle entrate proprie ai sensi dell’art. 251 del Tuel in conseguenza alla dichiarazione del dissesto finanziario.
Infatti, alla luce di quanto sopra esposto, sarebbe stato inopportuno prevedere le interrogazioni annunciate e il dibattito politico, che si prevedeva acceso. Invece non era ulteriormente rinviabile il voto sull’attivazione delle entrate proprie, prevedendo la normativa in merito il termine di trenta giorni dalla data di esecutività della delibera del dissesto, a pena di sospensione dei contributi erariali.
Su quest’ordine del giorno, adempimento consequenziale al dissesto, si è registrata una difformità di comportamento da parte delle opposizioni. Infatti, dopo la relazione dell’assessore al Bilancio Schermi, all’appello nominale solo i consiglieri Pasqua e Tribulato hanno dichiarato voto contrario, mentre i consiglieri Di Mare e Tripoli si sono astenuti. Gli altri consiglieri di opposizione presenti hanno dichiarato voto favorevole. Quindi, al netto degli assenti, ventidue i consiglieri che hanno approvato la delibera che innalzerà le aliquote e le tariffe di base di imposte e tasse locali, di spettanza dell’ente dissestato, alla misura massima consentita.
Si ricorda che i contribuenti augustani versano già da oltre due anni le aliquote e le tariffe massime di alcune tasse e imposte comunali. Ma la delibera approvata non è revocabile ed ha efficacia per cinque anni, che decorrono da quello dell’ipotesi di bilancio riequilibrato.