AUGUSTA – La “blue tongue”, che dall’inglese si traduce “lingua blu”, è detta anche febbre catarrale dei piccoli ruminanti. Si tratta di una malattia infettiva, tipica dei climi caldi, che colpisce in particolare gli ovini, con elevati rischi di epidemie tra gli allevamenti.
Recenti analisi hanno confermato che in provincia di Siracusa vi sono due focolai della “blue tongue”, mentre su un terzo è stato aperto il fascicolo per sospetto clinico da confermare attraverso le analisi di laboratorio. I luoghi dove sarebbero stati individuati questi focolai si trovano fra Melilli, Priolo e Augusta.
Ne dà comunicazione il parlamentare regionale on. Vincenzo Vinciullo, che non minimizza: “Il problema è gravissimo e l’Assessorato non può non intervenire immediatamente per istituire la zona di protezione nei confronti della blue tongue, ovvero della febbre catarrale degli ovini, in modo da attuare tutte le misure di controllo ed eradicazione per contenere l’eventuale diffusione del virus in provincia di Siracusa“.
L’Assessorato regionale della Salute è già intervenuto lo scorso 28 settembre per alcuni casi in provincia di Messina, istituendo a mezzo decreto una zona di protezione.
Prosegue Vinciullo: “Senza volere addossare ad alcuno la responsabilità, è chiaro che è a rischio la zootecnia della provincia di Siracusa, come di tutte le altre province della Sicilia, nel caso in cui questa epidemia si dovesse diffondere, come purtroppo accade, con celerità“.
Ricorda un provvedimento da lui voluto per il “rafforzamento del servizio veterinario regionale“, ne lamenta la mancata applicazione da parte dell’Assessorato competente, responsabile per Vinciullo di “inspiegabili comportamenti e atteggiamenti ostruzionistici“.
Il parlamentare regionale conclude: “Ora l’Assessore intervenga immediatamente sia per individuare e cinturare la zona in provincia di Siracusa ma soprattutto per attuare il mio emendamento, che aveva proprio l’obiettivo di prevenire anziché, come adesso, reprimere e abbattere i capi di bestiame“.