Reazioni all’annuncio del Sindaco, il consigliere Tripoli solleva diverse perplessità
AUGUSTA – Si diversificano le reazioni dell’opposizione consiliare all’annuncio del sindaco pentastellato Cettina Di Pietro di un prossimo sciopero della fame, nel caso in cui il Governo nazionale non provveda a ricollocare i migranti minori non accompagnati sbarcati ad Augusta, insistendo poi anche sul tema della sicurezza dei cittadini, non solo augustani.
Il consigliere comunale di opposizione Alessandro Tripoli, eletto con la lista civica “Nessun dorma”, premette: “Da ormai tanto tempo non riecheggiava una frase simile a quella pronunciata dal sindaco di Augusta: “…o vado in carcere o faccio lo sciopero della fame!”. Tale affermazione, giunta a seguito dello stato di esasperazione che chi l’ha pronunciata ha raggiunto, ha tuttavia destato, nei cuori di chi effettivamente vive in prima persona il problema dell’immigrazione, dubbi e perplessità“.
E motiva la critica: “Se da un lato si riconosce che il fenomeno degli sbarchi ha raggiunto numeri esorbitanti e preoccupanti, dall’altro il tirare in ballo la questione ponendola sul piano della mancanza di sicurezza, mi sembra alquanto azzardoso e liberatorio. Da quando riceviamo ed accogliamo questi “disperati”, perché a mio avviso solo di tali si tratta, non ricordo che siano saltati alla cronaca particolari episodi che denunziassero situazioni di pericolo o comunque tali da far pensare ad una minaccia nei confronti della cittadinanza“.
Tripoli prosegue: “Si è assistito invece a qualcosa di nobile e cioè a delle iniziative di vera e propria solidarietà volte ad aiutare a 360 gradi, coloro che ormai, stremati da fame, sete e stanchezza, hanno raggiunto le nostre coste, speranzosi di una pace ormai persa da giorni. E così, in tanti, ci siamo uniti intorno a loro. Ovviamente ci sono stati coloro che, dissociandosi dall’iniziativa di solidarietà hanno forse pensato di far prevalere il pensiero che tutta la cittadinanza fosse contraria all’accoglimento degli immigrati, ma fortunatamente tutti siamo consapevoli che così non è!“.
Secondo il consigliere, rispetto alla protesta preannunciata dal Sindaco, occorrerebbe perseguire altre strade: “Ritengo, al di là degli scioperi della fame e della galera, che il problema vada affrontato ad un livello più alto, in cui debbano, sempre unitamente all’attività comunale, regionale e nazionale, intervenire le alte autorità europee e solo così si darà all’azione intrapresa quel carattere di “serietà” che occorre in questo momento“.
Precisa infine: “Nulla toglie che al di là delle battaglie di interesse cittadino, se dovesse servire, noi saremo sempre a fianco del Sindaco, ma lo faremo ricordandoci sempre che il rispetto della nostra città lo otteniamo principalmente ponendo in essere azioni concrete ma soprattutto nobili“.