Confraternite tra festa di San Domenico e Corpus Domini, appello alla “distensione” di Giulio Morello
AUGUSTA – Un tentativo di superare le divisioni alla luce del sole da tempo non solo tra le confraternite augustane e l’arciprete don Palmiro Prisutto, ma anche tra le stesse confraternite, che dallo scorso anno hanno assunto posizioni divergenti sull’arciprete quando è divampato lo scontro. Dopo la lettera aperta di Giuseppe Carrabino (vedi articolo), già coordinatore delle confraternite, con il suo richiamo alla tradizione e all’identità locali e dissentendo sulla gestione delle processioni per l’ultima festa di San Domenico senza simboli e senza insegne, è il governatore della confraternita dei pescatori di Sant’Andrea, Giulio Morello, a provare a placare gli animi e lanciare un sorta di appello alla pacificazione tra confraternite.
In una lettera aperta spiega: “Al fine di fare chiarezza sulle molteplici voci che si susseguono in città, io governatore della confraternita dei pescatori di S. Andrea, per evitare ulteriori divisioni e tensioni con le altre confraternite, ho accolto l’invito dei nostri reverendi padri rettori accettando di partecipare alle funzioni in onore al Santo Patrono San Domenico senza insegne, accettando inoltre di non uscire in processione la sera del 24 maggio per permettere al fercolo di San Domenico di percorrere quattro strade“.
Morello prosegue sulla gestione delle processioni in onore di San Domenico: “L’assenza delle insegne non ci ha impedito di onorare il Santo Patrono, partecipando anche attivamente in collaborazione a colui che ha l’onere dei festeggiamenti, cioè l’Arciprete, anzi ci ha fatti sentire ancora più uniti come popolo di Dio, accomunati dalla devozione e dal rispetto verso il Patrono. Per partecipare alle processioni del Santo Patrono non occorrono certo stendardi, medaglioni o altri segni distintivi! Pare opportuno prendere coscienza che alla fine dei nostri giorni terreni non ci verrà chiesto se siamo stati credenti ma se siamo stati credibili nella fede che abbiamo professato“.
Ma lancia un appello all’unità a partire dall’imminente solennità liturgica del Corpus Domini, proprio quella che a suo dire “tre anni fa segnò una frattura e l’inizio dei dissidi tristemente noti a tutti“. Questo il suo invito: “Propongo dunque un grande gesto di umiltà da parte di tutti per il Corpus Domini di quest’anno: partecipiamo con insegne e “torcioni infiorati” alla processione del SS. Sacramento. La Santa Eucarestia è comunione e non divisione. Facciamo dunque questo grande gesto di umiltà, diamo un piccolo grande segno di distensione e comunione! Cerchiamo di maturare, tutti indistintamente, il senso di appartenenza a Dio piuttosto che a tangibili segni esteriori che mettono solo in risalto le nostre facce piuttosto che la nostra fede“.