Festa europea della musica in carcere, “Facciamo squadra” non ci sta
AUGUSTA – Il vespaio sollevato nei social network ieri, sulla utilità di assimilare la Festa europea della musica in programma il 21 giugno a un evento all’interno di un istituto di pena (vedi articolo), trova un seguito politico nella critica mossa dal movimento “Facciamo squadra“, coordinato da Giovanni Bonnici.
Il movimento fuga in premessa ogni eventuale polemica con il direttore della casa di reclusione, definita “splendida realtà“: “Siamo ben lieti di assistere a qualsiasi evento che abbia come fine ultimo l’inclusione, l’apertura e la condivisione. Ciò che il direttore Gelardi insieme ai suoi collaboratori e i volontari fa ogni anno, tutte le energie che vengono impiegate affinché si crei un ponte tra la cittadinanza e i giovani detenuti che desiderano affacciarsi ad una vita diversa, è sicuramente encomiabile“.
Si contesta l’interpretazione sulle finalità della Festa europea della musica, così come concepita dall’Amministrazione pentastellata: “La nostra amarezza nasce nel momento in cui una amministrazione dimostra di non essere capace di sfruttare le potenzialità di un evento di tale risonanza, quale la Festa europea della musica, per proporre qualcosa di culturale, per investire, programmare per tempo delle proposte capaci di offrire qualcosa di concreto alla città. La Festa della musica nel resto d’Europa rappresenta un appuntamento importante, prevede un lungo lavoro preparatorio e programmatico, dà la possibilità a migliaia di artisti emergenti di esibirsi, dà alla cittadinanza la possibilità di assistere a concerti di calibro internazionale sfruttando magari l’apertura di luoghi inediti, piazze, monumenti, parchi e giardini. La domanda non è perché svolgere un evento simile in una casa circondariale, la domanda che sorge spontanea è: perché non includere i concerti previsti in carcere all’interno di un programma più vasto? Perché non prevedere l’allestimento di spazi in grado di contenere un gran numero di cittadini e dar loro la possibilità di partecipare anche senza una prenotazione o all’ultimo momento? Perché non animare le piazze del centro storico? Dal nostro punto di vista non ci sono più scuse!“.
In merito alle motivazioni per cui si apre l’ennesima estate senza un cartellone di eventi culturali comunali, “Facciamo squadra” pone una serie di interrogativi retorici: “Non ci sono i soldi? Il nostro Comune ha deciso di investire zero in cultura? L’incapacità di trovare fondi pubblici, e perché no, privati? L’assenza di pianificazione tesa a tessere rapporti con associazioni che operano sul territorio e che riuscirebbero sicuramente a dare un valido contributo? O semplicemente il problema è l’inadeguatezza di chi siede all’interno dell’ufficio preposto allo sviluppo culturale e sociale?“.
Il movimento infine punta il dito, ancora una volta, contro l’assessore alla Cultura: “A questo punto non ci resta che prenderne atto: ci troviamo di fronte ad un assessorato incapace a svolgere il proprio compito, incapace di trovare soluzioni al mero immobilismo e soprattutto sempre assente in un territorio che ha bisogno di partire dalla cultura e dallo sviluppo sociale“.
(Nella foto in evidenza: prima edizione augustana della Festa europea della musica, anno 2016)