Moduli abitativi per l’hotspot sospeso: dormitori per indigenti di Augusta?
AUGUSTA – Arriva dal consigliere comunale Biagio Tribulato una proposta di “reimpiego” per i moduli abitativi che in estate sono arrivati sulla banchina del porto commerciale di Augusta per il costruendo hotspot, prima che l’opera venisse sospesa con il documento del 13 settembre dal ministero dell’Interno, “nelle more – si leggeva nel documento ministeriale – di approfondimenti e di ulteriori determinazioni” (vedi articolo).
Non sarebbero ancora arrivate le “ulteriori determinazioni“, anche se il sottosegretario all’Interno, Carlo Sibilia, nella conferenza stampa al municipio di annuncio del provvedimento di sospensione dei lavori (17 settembre), anticipava che tali moduli sarebbero stati “distribuiti sulle altre zone del territorio nazionale che hanno delle strutture fatiscenti, che hanno bisogno di una ristrutturazione“.
Ma il consigliere comunale Tribulato lancia una proposta, ad Amministrazione comunale e Prefettura, di “trasformare alcuni moduli abitativi in un dormitorio sotto l’egida delle associazioni sul territorio“. “Nell’interesse – aggiunge il consigliere – delle fasce deboli e degli indigenti del nostro territorio, ovvero quello di richiedere l’assegnazione di almeno cinque di quei moduli abitativi per poter fronteggiare i costanti stati di indigenza che ci sono nella nostra Città, per costituire delle unità abitative per cittadini che ne abbiano i requisiti“.
“Il tutto – conclude Tribulato – potrebbe essere gestito con un protocollo di intesa tra l’Ente e le associazioni di volontariato, le Caritas, ravvisati i casi frequenti ai quali in Comune personalmente ho assistito in questi anni, alla presenza sempre del responsabile dei servizi sociali e di autorità cittadine coinvolte nel fronteggiare la triste problematica“.
(Nella foto di repertorio: cantiere dell’hotspot, in estate)