“Lascia un libro, prendi un libro”, anche ad Augusta l’iniziativa per una biblioteca diffusa gratuita
AUGUSTA – “Lascia un libro, prendi un libro” è il progetto etico-culturale di condivisione gratuita di libri ideato e avviato da Giuseppe Rapisarda, cinquantenne originario di Belpasso (Catania), nel settembre del 2017. Il progetto, che sta prendendo piede in numerose città italiane, tra cui Augusta, è finalizzato al recupero, condivisione e rivalutazione dei libri, quali strumenti principali per la diffusione della cultura.
L’iniziativa ha consentito, a poco più di un anno dall’avvio, di immettere in circolazione oltre duemila libri, distribuiti in 76 punti di raccolta e condivisione gratuita, sparsi in 23 comuni, di 11 province e 6 regioni diverse. E i numeri sono destinati ad aumentare e a sviluppare ulteriormente la “biblioteca diffusa” sul territorio. Può aderire qualunque tipologia di attività commerciale o associazione, contattando l’apposita pagina social (vedi pagina facebook) e mettendo a disposizione uno spazio dedicato di almeno mezzo metro. Nel Siracusano il progetto, gratuito e su base volontaria, è presente ad Augusta, al momento solo in un esercizio commerciale del centro storico (vedi foto in evidenza), ma anche a Lentini, Noto e Priolo.
“Abbiamo migliorato il book sharing, portandolo all’interno di esercizi commerciali, dove tutti i libri sono al riparo dalle intemperie e dai vandali. Insieme a diciotto bar distribuiti nelle diverse città, che hanno allestito il punto di raccolta e condivisione dei libri, abbiamo lanciato anche una campagna per dire: sì ai libri, no alle slot machine”, ci spiega Rapisarda. In più, si sta cercando di far posizionare tali punti di scambio anche presso le isole ecologiche comunali, per salvare in extremis testi che altrimenti sarebbero destinati al macero.
Questo progetto differisce dal più noto “book crossing”, poiché chi desidera prendere un libro, donandone uno o più di uno in cambio, può farlo senza obbligo di registrazione e restituzione e senza alcuna tracciabilità del lettore o del libro. Gli unici libri che non possono essere utilizzati per lo scambio sono quelli scolastici.
Da sempre appassionato di viaggi, Rapisarda ci racconta di aver visitato oltre 87 Paesi e che la prima volta in cui vide queste piccole “biblioteche viaggianti” fu a Bratislava, in seguito in Brasile, sui lungomari di alcune città, e perfino in Alaska c’erano degli allestimenti per lo scambio di libri.
Attribuisce alla condivisione dei libri anche un valore ecologico e simbolico. “Amore per il sapere e amore per l’ambiente, spesso, vanno di pari passo, fino al punto che può diventare difficile separarli – ci riferisce Rapisarda – Il progetto iniziale di condivisione dei libri si sta man mano arricchendo di altri contenuti etici. Ci siamo attivati a tutti i livelli, provando a coinvolgere sia le persone, che le amministrazioni comunali, per evitare che dei libri arrivano in discarica, quindi al macero“.
“Dare una nuova vita ai libri, significa preservare l’ambiente arricchendo di linfa la cultura”, ci dice infine il promotore di questa lodevole iniziativa, esprimendone forse in una sola frase il senso e il merito.