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Sanità, via libera da Roma alla nuova rete ospedaliera siciliana. Decreto entro il 15 gennaio

SIRACUSA – Arriva da Roma il via libera al piano di rimodulazione della rete ospedaliera siciliana. Il testo era stato approvato dalla commissione Salute all’Ars alla fine dello scorso luglio e si attendeva l’ok dai ministeri della Salute e dell’Economia.

Verrebbero così tagliati 196 primari ma incrementati i posti letto, che passerebbero a 1.700.  L’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, dovrà adesso emanare il decreto di adozione della nuova rete ospedaliera e contestualmente si darà il via alle procedure per l’apertura di circa 5 mila nuovi posti di lavoro negli ospedali siciliani.

Come richiesto dal competente ministero, il decreto regionale dovrà essere emanato entro il 15 gennaio e dovrà recepire le indicazioni del dicastero con il cronoprogramma degli interventi fissati dal tavolo nazionale, che riguardano essenzialmente la riconduzione dei punti nascita nei parametri indicati dal comitato nazionale e l’adeguamento delle unità operative complesse nell’arco di diciotto mesi.

Intanto, ieri, la commissione Affari istituzionali all’Ars ha dato il via libera alla nomina dei quindici manager già scelti dalla giunta dopo il percorso di selezione (servirà un ulteriore passaggio tra governo regionale e rispettivi rettori per i direttori generali dei policlinici universitari), che si perfezionerà con il prossimo decreto di insediamento emanato dal presidente della Regione.

Quanto agli effetti del piano di rimodulazione della rete ospedaliera in provincia di Siracusa (rientrante nel “Bacino 1” Catania-Ragusa-Siracusa), dove nelle scorse settimane si è insediato il manager nisseno Salvatore Lucio Ficarra quale commissario straordinario dell’Asp, sarebbe confermato quanto noto già dall’estate.

A prescindere dalle diatribe sulla sede per la realizzazione del Nuovo Ospedale di Siracusa, per il quale lo stesso governatore Musumeci aveva fissato un termine a metà gennaio (vedi dichiarazione), la provincia vedrà due Dea di primo livello (cioè strutture che garantiscono funzioni di rianimazione e interventi diagnostico-terapeutici oltre al pronto soccorso), l’ospedale “Umberto I” del capoluogo e l’ospedale riunito Avola-Noto, un presidio di base, l’ospedale di Lentini, un ps in zona disagiata ad alto rischio ambientale, l’ospedale “Muscatello” di Augusta.

(Nella foto di repertorio in evidenza: l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza)


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