Augusta, avviata campagna “Sporcatevi le mani” per progetto di inclusione sociale. Resta il nodo dei locali
AUGUSTA – È fissato ad ottobre l’avvio del progetto per bambini e ragazzi diversamente abili “Le ali di Azaria“, preceduto dalla campagna nazionale di raccolta fondi chiamata “Sporcatevi le mani“, attualmente in corso. A promuovere il progetto locale è l’associazione “20 novembre 1989”, il cui vicepresidente nazionale è l’augustano Sebastiano Amenta, in collaborazione con la fondazione “I bambini delle fate” presieduta dal trevigiano Franco Antonello (nella foto all’interno), che si occupa appunto di raccolte fondi per finanziare progetti di inclusione sociale. Referente della campagna per il progetto locale è la “fata” augustana Ielsa Speciale.
Per l’avvio del progetto si richiedono cento donazioni, che serviranno ad avviare i numerosi laboratori rivolti a “bambini, ragazzi e adulti affetti dal disturbo dello spettro autistico e disabilità psico-fisiche“. Anche questo progetto di inclusione dell’associazione “20 novembre 1989” vede il sostegno iniziale di Sonatrach Raffineria di Augusta.
“Il progetto consiste nel creare laboratori diurni e pomeridiani supportati da figure professionali e operatori specializzati in uno spazio vitale, dove bambini e ragazzi con disabilità possono ritrovarsi quotidianamente per fare acquisire loro competenze come autonomia personale“, fa sapere Amenta. È in programma, tra gli altri, un progetto per “fattorie sociali“. “Servirà a chi ha una disabilità ad alto funzionamento – aggiunge il vicepresidente dell’associazione – per fare acquisire competenze in agricoltura volte ad un futuro inclusivo professionale, che parte dalla semina fino ad arrivare al raccolto del prodotto e per questo si ringrazia la cooperativa agricola sociale Pangea che collabora con noi“.
“L’unica nota stonata è la mancanza di locali ampi per diversificare le varie attività“, riferisce Amenta, che a inizio giugno aveva sollecitato il Comune a fornire una risposta in merito agli ex locali della chiesa di San Giuseppe Innografo, chiusi da oltre due anni e richiesti formalmente per svolgere a spese dell’associazione un servizio di diurnato. Allora il sindaco Cettina Di Pietro aveva precisato che “c’è un contenzioso tra Comune ed Opera pia“, aggiungendo che “appena sarà tecnicamente possibile, se l’immobile dovesse ritornare nella piena disponibilità dell’Ente, avendo ricevuto svariate richieste per l’utilizzo dell’immobile in questione, procederemo con un bando per l’affidamento, così come abbiamo sempre fatto“.
“Ricordo che attualmente siamo ospiti nei locali della nuova chiesa di San Giuseppe Innografo, per i quali bisogna ringraziare padre Mazzotta“, afferma adesso Amenta, ribadendo di aver “più volte scritto al sindaco Cettina di Pietro senza mai avere avuto una risposta, per avere in affido qualsivoglia locale per svolgere queste attività di supporto ai più fragili, servizio che, ricordo, dovrebbe erogare l’ente locale“.
Pertanto il vicepresidente dell’associazione “20 novembre 1989” lancia “un appello a tutta la cittadinanza di Augusta che, ricordo, nei momenti solidali ha risposto sempre con i fatti, chiedendo alla collettività augustana e a chiunque ne avesse la possibilità di mettere a disposizione i suddetti locali e far sì che il progetto parta a vele spiegate“. “Sporcarsi le mani – conclude Amenta – non è soltanto un gesto di solidarietà, ma è anche una scelta per migliorare il futuro di tanti bambini e ragazzi“.
(Nella foto di copertina: da sx, Ielsa Speciale, Sebastiano Amenta, Egle Ossino)