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Augusta, serata amarcord “C’era una volta la Rai e Villa Carrabino”

AUGUSTA – Una serata all’insegna dell’amarcord quella promossa lo scorso giovedì da Arcangelo Scalici nei locali del Circolo Unione, per fare memoria degli anni del dopoguerra e del desiderio di una comunità che voleva tornare a vivere.

La serata dal titolo “C’era una volta la Rai e Villa Carrabino” ha registrato una folta partecipazione e ha visto alternarsi negli interventi Antonio Conticello, Giuseppe Carrabino, Deborah Valenti, Carmela Caramagno e Diletta Marie Vaccaro. Nel titolo dell’incontro il senso della manifestazione: se da un lato a livello nazionale la nascita della televisione monopolizzava l’attenzione del pubblico, a livello locale quella televisione diveniva strumento di aggregazione.

Nell’intervento di Giuseppe Carrabino, presidente della Società augustana di storia patria, la storia di un’esperienza imprenditoriale familiare avviata nel novembre 1950 dal nonno paterno, u’ massaru Pippinu Carrabino con l’acquisto del complesso rurale di contrada Serpaolo. In questa antica masseria vi era una collocata una delle tante campane per segnalare le incursioni turche che erano abbastanza frequenti nel corso del sedicesimo secolo. L’iniziativa del massaro Carrabino ebbe inizio con l’apertura di una bottega di generi alimentari nei locali attigui alla scuola rurale che aveva ospitato proprio a partire da quegli anni. Ma l’intuizione di Carrabino fu l’acquisto del primo apparecchio televisivo, che venne sistemato davanti all’ingresso della masseria. Li vennero allineate un po’ di sedie per ospitare i pochi residenti del vicinato che raggiungevano Serpaolo dalle diverse contrade del monte. Non si pagava alcun biglietto ma era possibile consumare gassose, calia e simenza. Per alimentare il televisore fu acquistato un gruppo elettrogeno a gasolio e così anche al monte arrivò l’energia elettrica. L’iniziativa ebbe vasta eco.

Il nonno – ha raccontato Giuseppe Carrabino – pensò di organizzare anche dei trattenimenti musicali e serate danzanti. Considerato che erano sempre più coloro che accorrevano nella masseria per questi momenti di spensieratezza nacque l’idea di un dancing che più tardi sarà anche affiancato ad una pizzeria. Il locale assunse la denominazione di Dancing Villa Carrabino”. Per le sedie si ricorreva al noleggio presso i gestori, che li affittavano per qualche lira nelle chiese del Sacro Cuore e alla Matrice. Le sedie riportavano le iniziali del proprietario che gestiva il servizio in chiesa: “T e M Tringali e Martelli” e “S – M Sebastiano Martelli”. C’era però un inconveniente: le sedie potevano essere prelevate nella tarda mattinata del sabato e rientrare per la prima messa della domenica che veniva celebrata alle ore 6.00.

Raggiungere Villa Carrabino non era facile per chi non aveva la disponibilità di mezzi. Ecco allora che il massaru Carrabino, per agevolare la partecipazione, organizzò un servizio di trasporto con un autobus che partiva da piazza Carmine e raggiungeva il locale.

I frequentatori di Villa Carrabino non erano solo augustani ma provenivano da diversi comuni della provincia. Di questo si fa riferimento sul reportage “Speciale vacanze” a firma di Enrico Busacca e Saretto Leotta, supplemento n. 12 del quotidiano “La Sicilia” del 27 settembre 1969 dal titolo: “Con la sagra dell’uva è arrivato ad Augusta l’autunno”. I giornalisti riferivano della stagione appena conclusa: “Villa Carrabino è rimasta l’unico sfogo per i patiti del ballo. Oltre gli augustani, vi intervengono priolesi, lentinesi e carlentinesi. È l’ultima occasione per fare quattro salti sotto il tetto celeste e mangiare una pizza a mezzanotte. Nell’ultima serata a Villa Carrabino è stata organizzata la “sagra dell’uva”. Sono stati distribuiti agli intervenuti grappoli cari al dio Bacco. La signorina Annamaria Imprescia è stata eletta “Reginetta dell’uva””.

Sempre nel corso della serata al Circolo Unione, Antonio Conticello, affermato produttore, regista, scrittore, già direttore d’area intrattenimento Mediaset, è intervenuto con aneddoti e soprattutto con la sua esperienza di autore televisivo. “La televisione a partire dagli anni cinquanta ha condizionato il modo di vivere delle nostre realtà ed oggi ci troviamo dinanzi a nuove sfide con il web, internet, canali satellitari ed altre forme di comunicazione”, ha sottolineato.

Nel concludere la serata, Scalici ha ringraziato Gaetanella Bruno, presidente del Circolo Unione, per aver ospitato l’evento, particolarmente apprezzato da tutti gli intervenuti quale occasione di memoria di un particolare periodo della storia cittadina. In effetti, la Rai e Villa Carrabino hanno rappresentato quella svolta e soprattutto quel desiderio degli augustani di uscire dal lungo periodo buoi della guerra: uno spiraglio di luce.


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