“La lirica in poesia e musica”, sinergia artistica etnea tra gli augustani Casole e Zarbano e i catanesi Angelico e Ruggeri
AUGUSTA – Continua il proficuo sodalizio tra l’augustano prof. Giorgio Càsole e la Galleria d’arte “Katàne” di Catania, curata dalla signora Sarah Angelico, nella quale i soci si riuniscono abitualmente mossi dal sacro fuoco dell’arte, espressa in ogni sua forma.
Proprio in questo clima, tra le opere pittoriche, scultoree e fotografiche dei suoi membri, la Galleria ha ospitato a metà febbraio un altro incontro artistico-culturale dal titolo “La lirica in poesia e musica” a cura del prof. Càsole. Lo stesso Càsole ha spiegato il perché di questo titolo nel corso del suo primo intervento: “In antico, i carmi greci e latini, in particolare quelli d’amore, venivano accompagnati dalla lira e da qui nasce il termine “lirica” riferito essenzialmente alla poesia sentimentale (altri generi sono la poesia epica, la poesia didascalica, la gnomica)”.
Purtroppo, mentre il testo di questi componimenti si è conservato fino ai nostri giorni, quelle che sono le partiture musicali sono andate invece perse. In questo incontro non è mancato neanche lo spazio musicale e a rappresentarlo, grazie alle loro esibizioni, sono intervenuti il tenore catanese Franco Ruggeri e il baritono augustano Marco Zàrbano, i quali hanno dato luogo a una straordinaria performance, dopo aver interpretato insieme la “Turandot” al Teatro antico di Taormina la scorsa estate.
Le esibizioni musicali di Ruggeri sono state precedute dalla lettura del testo da parte dal prof. Càsole: tale scelta, come ha spiegato quest’ultimo, ha avuto origine dalla volontà di mostrare la differenza tra un testo in versi recitato e uno accompagnato dalla musica, eccezion fatta per alcuni componimenti, quali “La canzone di Marinella” di De Andrè che contiene già al suo interno, semplicemente leggendone le parole, una musicalità particolare. Dopo le esibizioni individuali di Ruggeri, il quale ha interpretato “Mi mancherai” (celebre opera di Josh Groban portata al successo grazie al film “Il Postino”) e “Partirò” (di Andrea Bocelli), e di Zàrbano, che ha interpretato “Granada” (conosciuta in Italia per l’interpretazione di Claudio Villa) e “Largo al factotum” (aria tratta dal “Barbiere di Siviglia” di Rossini), a grande richiesta del pubblico presente, i due hanno cantato insieme “O sole mio”.
Tra un’esibizione canora e l’altra non sono mancati gli interventi di carattere generale del prof. Càsole, che ha intrattenuto il pubblico presente con temi di attualità come, ad esempio, le recenti discussioni sull’interpretazione del “Cantico dei cantici” eseguita da Roberto Benigni durante il Festival di Sanremo, o la situazione attuale dei giovani laureati costretti a emigrare fuori dall’Italia oppure a trovare impiego in mansioni lontane dal proprio percorso di studi.
Purtroppo il tempo a disposizione è giunto al termine quando i presenti hanno chiesto al prof. Càsole di recitare alcuni versi della “Divina Commedia”. Quest’ultimo ha promesso che lo farà con molto piacere in un prossimo incontro, ripetendo l’esperienza del viaggio dantesco già tenuta in passato nella stessa Galleria etnea o in altre occasioni ad Augusta per particolari avvenimenti culturali cittadini.
Nel corso dell’evento, il prof. Càsole ha saputo intrattenere piacevolmente il pubblico, mostrando e condividendo passione e amore per la cultura, in tutte le sue sfaccettature, insieme ai graditi intermezzi lirici affidati a Ruggeri e Zàrbano.
Christian Grasso
Antonella Tomaselli