Augusta, Giovedì santo, la tradizione della tromba resiste al Coronavirus. Ma senza gli storici “accompagnatori”
AUGUSTA – La città si appresta a vivere una Settimana santa senza processioni, in ossequio alle misure sempre più restrittive per fronteggiare l’emergenza sanitaria da Covid-19 introdotte dai governi nazionale e regionale a partire dall’11 marzo scorso.
C’è una tradizione che invece resisterà anche al Coronavirus, quella “da’ trumma“, cioè il rito della tromba nella notte del Giovedì santo che quest’anno cade di 9 aprile. È stato annunciato dal governatore della confraternita di San Giuseppe, l’avvocato Concetto Lombardo, che sono state ottenute le necessarie deroghe dalle autorità locali per consentire ai due giovani musicisti che hanno perpetuato la tradizione di far risuonare quel “grido di dolore ed insieme di speranza“, un suono atteso che simboleggia la voce e il cuore della Madonna alla ricerca del figlio Gesù, nei vari quartieri della città.
Quest’anno però la tromba di Gaetano Galofaro, direttore del corpo bandistico “Federico II – Città di Augusta”, e il tamburo di Emanuele Di Grande, cultore di strumenti musicali della tradizione, non saranno accompagnati dagli immancabili Giuseppe Limoli e Biagio Ternullo. Ragioni di sicurezza infatti non consentirebbero la presenza degli “accompagnatori”, che per quasi mezzo secolo hanno trasportato, per devozione e passione, musicisti e suoni del Giovedì notte prima al di fuori dell’Isola e poi in tutte le zone di più recente urbanizzazione del territorio.
“Assicuro che la nostra assenza sarà solo fisica – riferisce Limoli, che nove anni fa accompagnò i musicisti nonostante fosse reduce da un delicato intervento chirurgico – perché con il cuore e con il pensiero saremo comunque a seguito dei nostri stimatissimi ragazzi che, nonostante il doloroso periodo che sta attraversando il nostro paese e potenziali rischi, stanno permettendo che la tradizione non venga interrotta“.
Galofaro e Di Grande, supportati stavolta da uomini e mezzi di Polizia municipale e Misericordia, termineranno il loro percorso poco prima delle 5 del mattino del Venerdì santo dinanzi alla chiesa di San Giuseppe, in via Garibaldi, da cui però quest’anno per le summenzionate misure governative non uscirà il simulacro del Cristo Morto.
“Invito pertanto la cittadinanza ad attendere con fede e devozione questo rituale momento che scandisce la notte del Giovedì Santo – conclude Lombardo in una lunga lettera aperta – affidando all’intercessione di Maria Addolorata quanti sono nella sofferenza, nel lutto e nel dolore. Affidiamo il mondo del volontariato, il personale sanitario, gli amministratori e tutte le forze dell’Ordine. Affidiamo infine la nostra Città di Augusta e il mondo intero“.
(Nella foto di repertorio in copertina, da sinistra: Garofalo, Limoli, Ternullo e Di Grande)