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Augusta, Goletta Verde, le analisi al Granatello: “Acque entro valori limite, ma resta divieto per mancata depurazione”

AUGUSTA – Anche quest’estate Goletta Verde, la storica campagna di Legambiente giunta alla 34ª edizione e dedicata al monitoraggio e all’informazione sullo stato di salute delle coste e delle acque italiane, ha analizzato le acque del mare di Augusta, prelevando un campione in prossimità della cosiddetta “spiaggetta” del Granatello. Quest’anno, però, non viene seguito il classico itinerario coast to coast a bordo dell’imbarcazione, per via delle restrizioni per il distanziamento interpersonale imposte dalla pandemia, pertanto un team di tecnici e volontari dell’associazione ambientalista si è recato nei rispettivi luoghi di interesse al fine di effettuare i campionamenti e le analisi microbiologiche.

Nonostante il divieto di balneazione ai sensi dell’ordinanza sindacale 17 del 6 aprile 2016, l’arenile al Granatello, ripulito periodicamente in particolare da volontari, nelle ultime estati è tornato a essere calcato dai cittadini alla ricerca di un’area accessibile in cui godersi almeno il sole e la brezza marina.

Le analisi di Goletta Verde, limitatamente ai parametri microbiologici indagati (enterococchi intestinali, escherichia coli), hanno riscontrato che “pure questa volta il campione rientra entro i valori limite previsti dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (D. lgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010)“. “Nonostante ciò – si legge nel comunicato di Legambiente Augusta – quel tratto di mare rimane ancora non idoneo a causa del generale divieto di balneazione esistente nel golfo Xifonio e principalmente dovuto alla mancanza di sistemi di depurazione”.

È scoraggiante che rimanga irrisolta l’incresciosa situazione della mancata depurazione dei reflui urbani di Augusta – si prosegue nel comunicato – Ad oltre 5 anni dalla nomina del primo commissario di governo che avrebbe dovuto provvedere a colmare i ritardi, progettare e avviare i lavori per i quali da tempo ci sono i soldi in cassa, constatiamo che finora nessuna opera è stata iniziata mentre perdura il guasto ambientale e continuiamo a pagare una ingente sanzione economica per la violazione delle norme comunitarie“.

Nel frattempo è opportuno segnalare un ulteriore elemento di rischio per gli organismi acquatici e la salute delle persone – aggiunge Legambiente Augusta – un recente studio, in corso di pubblicazione, condotto da ricercatori del Cnr e dell’Istituto “Mario Negri” di Milano, ha rilevato una considerevole presenza di sostanze farmaceutiche nelle acque marine del porto e della baia di Augusta, nei sedimenti e soprattutto nei reflui non trattati che sversiamo. Le più alte concentrazioni misurate riguardano gli antibiotici, gli antinfiammatori e quelli per la terapia cardiovascolare e anti-ipertensiva“.

Al primo commissario regionale per la Depurazione nominato a giugno 2015, Vania Contrafatto, è succeduto dal 2017 al 2020 il commissario unico nazionale Enrico Rolle e ora, da qualche mese il terzo commissario, Maurizio Giugni, che proprio qualche decina di giorni fa ha incontrato a Palermo il presidente della Regione, Nello Musumeci. “Ci avrebbe fatto piacere se avesse visitato anche Augusta – commenta Legambiente – per vedere di persona come stanno le cose ma il suo tour si è fermato a Catania”.

Ricordiamo che l’iter per la realizzazione di un nuovo sistema fognario e depurativo, con un nuovo impianto di depurazione a Punta Cugno, al fine di cancellare l’infrazione comunitaria che pende sulla città, è attualmente nelle mani del nuovo commissario unico nazionale ad acta, Maurizio Giugni, a cui Legambiente chiede, oltre che a tutte le istituzioni coinvolte, “un dinamismo significativamente maggiore rispetto al passato“. Il predecessore Enrico Rolle, lo scorso aprile, attraverso la centrale di committenza Invitalia e con il supporto tecnico di Sogesid, aveva portato a termine la gara per l’affidamento della “progettazione esecutiva, direzione dei lavori e coordinamento della sicurezza”, per l’importo di 2,5 milioni di euro. Vincitore è risultato un raggruppamento di ben dieci studi professionali.


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