Augusta, pesce palla trovato spiaggiato sulla costa
AUGUSTA – Un piccolo pesce palla è stato rinvenuto spiaggiato nei giorni scorsi a contrada Celona (nella foto di copertina), dal giovane sub Alberto Alberti, appassionato conoscitore della fauna marina di questo meraviglioso tratto di costa.
Come ci conferma il biologo marino Domenico Catalano (vedi foto all’interno), il pesciolino, avente lunghezza totale di circa 10 centimetri, appartiene alla specie Sphoeroides pachygaster (Müller & Troschel, 1848), mentre il nome comune è “Pesce palla liscio“. Ha corpo tozzo, gonfiabile, pinne dorsale e anale brevi e arretrate, testa e occhi grandi, bocca dotata di quattro grossi denti (famiglia dei tetraodontidi), con i quali rompe i gusci di molluschi e crostacei. Il colore è bruno sul dorso e argenteo su fianchi e ventre. L’adulto raggiunge i 25 centimetri di lunghezza e le femmine sono più grandi dei maschi.
“È una specie diffusa nei mari subtropicali e temperati, giunta attraverso Gibilterra e ormai molto frequente in tutto il Mediterraneo a causa del riscaldamento delle acque – ci riferisce il biologo marino augustano – Risale al 1984 la prima segnalazione per i mari siciliani dove ormai è abbastanza comune, soprattutto nel versante tirrenico della Sicilia e lungo le coste meridionali dell’isola“.
La maggior parte dei pesci palla è velenosa e alcuni sono addirittura tra i più pericolosi vertebrati esistenti. Gli organi interni come il fegato, e talvolta anche la pelle, contengono la tetrodotossina, una delle neurotossine più potenti conosciute. “Per fortuna – assicura Catalano – la tossicità del Pesce palla liscio è abbastanza limitata“.
“Augusta non è nuova alle specie tropicali – ricorda – alcune delle quali sono veicolate dalle acque di sentina delle navi, che spesso vengono scaricate in mare senza nessuna precauzione. È il caso del famoso “aranciu miricanu” (Granchio americano), diffusissimo negli anni ottanta all’interno del nostro porto“.
Domenico Catalano ha svolto un dottorato di ricerca in Biologia evoluzionistica, studiando i crostacei decapodi. Esperto in tematiche ambientali e inquinamento marino, dal 2015 è il direttore della Riserva naturale integrale “Isola Lachea e Faraglioni dei Ciclopi” di Acitrezza, per conto dell’Università di Catania.