Augusta, bordata di Unionports: “L’amministrazione Di Mare sta consegnando il porto ai palermitani”
AUGUSTA – “Il porto di Augusta deve rimanere pubblico ed al servizio della imprenditoria locale”. A dichiararlo in un comunicato stampa è il presidente di Unionports e imprenditore del settore, Davide Fazio, in riferimento alla possibilità di ricorrere, da parte dell’Autorità di sistema portuale (Adsp) del mare di Sicilia orientale, alla finanza di progetto con un consorzio di cinque società, capofila un’importante società palermitana del settore, per gestire i “servizi di interesse generale” nei porti di Augusta e Catania per i prossimi 25 anni.
Dopo gli interventi della politica locale, con l’opposizione consiliare a ottenere un ordine del giorno in consiglio (convocato per martedì 12 settembre) e pure un partito di maggioranza a suonare il campanello d’allarme, dal fronte delle due associazioni di operatori portuali augustani, fino ad oggi, non si erano registrate prese di posizione ufficiali ma solo voci di corridoio intorno a dimissioni interne e a un recente incontro riservato che si sarebbe tenuto a palazzo di città alla presenza di un rappresentante della società palermitana capofila.
Secondo il presidente di Unionports, a conclusione dell’iter procedurale avviato, alla “associazione temporanea di impresa con capofila una società palermitana“, potrebbe “andare la gestione del porto di Augusta nella maggior parte dei servizi per i prossimi 25 anni“, “tagliando così fuori l’imprenditoria locale e il territorio – sottolinea – imprenditoria che comprende decine di imprese che hanno fatto la storia del porto di Augusta già a partire dai primi del novecento“.
Quindi la bordata di Unionports all’amministrazione Di Mare, che vede l’imprenditrice portuale Tania Patania vicesindaco con delega al Porto: “Ci stupisce – afferma Davide Fazio – che in questo progetto sia in qualche modo coinvolta l’amministrazione comunale di Augusta per la quale avevamo nel 2020 caldeggiato l’istituzione di un assessorato al Porto. Carica che è stata affidata ad una imprenditrice del settore, che oggi assume anche la carica di vicesindaco, oltre che assessore all’Urbanistica. Non abbiamo timore a dire che siamo fortemente delusi della attività della amministrazione che sta consegnando, appoggiando l’ipotesi di cui sopra, il porto di Augusta ai palermitani. Un fatto che ci ricorda il caso del tentato scippo del porto di Augusta nel dicembre del 1960. Non vorremmo che la storia si ripetesse“.
“Per cui chiediamo alla amministrazione comunale, come anche alla autorità portuale – prosegue il presidente di Unionports – di rivedere il percorso già avviato e che potrebbe portare a danni irreparabili. Precisiamo che in economia siamo dei liberisti, per cui crediamo nella iniziativa privata e nel libero mercato. Ma non si può parlare di libero mercato quando una autorità pubblica cede il proprio ruolo, o parte di esso, a gruppi monopolistici di privati. Anche in contrasto con specifiche direttive dell’Autorità per la concorrenza (Anac)“.
Unionports promette battaglia: “Pur di rischiare l’accusa di provincialismo – conclude Fazio – ci teniamo a difendere il nostro territorio e gli interessi delle nostre popolazioni, verso cui abbiamo una responsabilità sociale derivante da etica e dalle leggi. Ci rivolgeremo anche alla deputazione nazionale, che dovrà verificare la congruità delle operazioni in atto relativamente anche alla compatibilità fra codice della navigazione e il nuovo codice degli appalti. Non escludiamo anche il ricorso al giudice amministrativo“.