Augusta, sondaggi e spettacoli, l’ex “edicolante” interroga il sindaco
AUGUSTA – Da satirico “edicolante” sui social network a, poco più di un mese fa, promotore e presidente del progetto elettorale “Edicola libera – Lista civica per una visione comune”, alternativo all’attuale amministrazione. Sono numerosi gli interrogativi politici che Domenico Tringali, ingegnere con un passato da segretario cittadino dell’Udc, pone, a mezzo comunicati, al sindaco Giuseppe Di Mare. Su tutti, due di stringente attualità.
Parte dalla questione di un presunto “sondaggio” somministrato a utenze di telefonia fissa, effettivamente segnalato da diversi cittadini sui social network, per il quale un ignoto interlocutore chiederebbe di esprimere una preferenza tra alcuni potenziali candidati a sindaco, elencando i nomi non solo dell’uscente ma anche di esponenti sia dell’opposizione che della stessa maggioranza.
“Non sappiamo se è uno scherzo o effettivamente c’è un’agenzia che sta sviluppando questa analisi, per capire il gradimento del sindaco – commenta Tringali, che figura tra i nominativi “sondati” – Ma se Di Mare incontra i cittadini e constata un riscontro positivo, che gli consente di affermare che umilierà ogni possibile avversario, perché ha bisogno di un sondaggio a pagamento?“. “Forse il sondaggio serve a capire quale è il miglior avversario da avere in campagna elettorale? Nelle dittature c’è chi definisce pure l’opposizione da avere – chiosa – Pare infatti che sia in corso una strategia, nei salotti buoni, subdola per chi fa politica lineare: visto che già ha vinto, vorrebbe definire pure l’avversario da avere in campagna elettorale”.
Tali interrogativi, con il sindaco che fa sapere in replica, a un blog, di non essere committente di sondaggi di gradimento sul suo operato, sono preceduti da altri, rimasti ad oggi senza risposta. Come il tema “spettacoli“, dopo il caso giornalistico e politico scoppiato intorno al deputato regionale sortinese Carlo Auteri, negli ultimi due anni, in eventi territoriali e sui social network, al fianco del sindaco Di Mare.
“Ormai sta affiorando, in tutti i suoi aspetti un quadro sconvolgente“, ha affermato Tringali in un precedente comunicato, auspicando un confronto pubblico con l’amministrazione comunale, perché “la Sicilia ha ben altri problemi da affrontare. Tuttavia, non possiamo non evidenziare che la nostra città, con l’amministrazione Di Mare, ha usufruito e sta usufruendo di questo modus operandi. Siamo parecchio preoccupati e speriamo che l’amministrazione non faccia finta di nulla continuando a sfornare musica discutibile. Da mesi abbiamo messo in evidenza quello che oggi viene percepito come un forte rumore, dettato da un degrado politico palese, che vede meccanismi e modalità di finanziamento ad eventi abbondantemente discutibile”.
“Non è ammissibile uno sperpero di denaro così evidente – ha asserito Tringali – Negli ultimi due anni abbiamo speso ad Augusta 1,5 milioni di euro per spettacoli, di cui 1,2 milioni sono soldi del bilancio comunale. Soldi comunali che potevamo destinare a servizi più importanti. Un bilancio che ha subito continue varianti proprio per destinare soldi alle manifestazioni. Vorremmo che l’amministrazione prendesse le distanze da certi atteggiamenti, che poco hanno a che vedere con la politica ed il buon amministrare. Ma soprattutto che inizi a dare un freno allo scialacquamento di denaro per spettacoli“.
La Redazione resta in attesa di accogliere, in un successivo articolo, l’eventuale replica dell’Amministrazione comunale.