Politica

Accesso a informazioni ambientali sull’ex campo sportivo, associazione vince ricorso al Tar contro il Comune di Augusta

AUGUSTA – Il Tar per la Sicilia, nella camera di consiglio del 12 gennaio scorso, ha condannato il Comune di Augusta al pagamento delle spese di giudizio (500 euro) per non aver ottemperato alla richiesta (del 7 aprile 2017) formulata da un’associazione ambientalista con sede a Roma, “Raggio verde”, di accedere ad atti con informazioni ambientali sull’ex campo sportivo “Fontana”. Il Tribunale amministrativo regionale ha infatti accolto la richiesta di accesso ai documenti, ordinando al Comune di consentirne l’accesso all’associazione ricorrente entro trenta giorni. Evidenzia e commenta tale sentenza, pubblicata lo scorso 2 febbraio, il consigliere comunale di minoranza Giuseppe Di Mare.

Da un lato si parla di trasparenza – afferma Di Mare – dall’altro si attuano metodi che sono diametralmente all’opposto, disattendendo non solo i criteri di buona e trasparente amministrazione, ancor di più, il dettato della legge che prevede con il d. lgs. 195/2005 agli articoli 1 e 3 l’obbligo per le Amministrazioni comunali di consegnare “l’informativa ambientale” a chiunque ne faccia richiesta, addirittura senza che il richiedente debba dichiarare il proprio interesse“.

Il consigliere di #PerAugusta solleva dei dubbi sul silenzio diniego del Comune, che poi non si è costituito in giudizio. “Perché il Comune nasconde le carte e non risponde? – chiede Di Mare – Ed ancora dà adito a dubbi, sospetti, la mancata costituzione in giudizio da parte del Comune, per quale motivo? Le richieste della Società di promozione sociale che ha tra i propri scopi la tutela dell’ambiente erano legate alle iniziative intraprese dal Comune al fine di impedire il conferimento nella discarica dell’ex campo Fontana di ulteriori rifiuti, la verifica di quelli presenti e le iniziative intraprese per accertare le condizioni ambientali e la messa in sicurezza del sito. Come mai il Comune non ha fornito ad un’Associazione che si occupa di tutela ambientale (che potrebbe essere d’aiuto al Comune) i documenti richiesti circa la discarica di tutta l’area del campo sportivo Fontana? In che modo l’Amministrazione comunale pro tempore sta tutelando la popolazione nell’interdizione e nella bonifica di un’area interdetta perché inquinata?“.

Ricorda: “Un dato è certo, l’intera area ricade sotto la responsabilità del Comune, ma è evidente che la fatiscente recinzione perimetrale fa sì che l’area sia in sostanza libera di accesso a chiunque provi a farne ingresso con gravi responsabilità civili e penali dell’ente custode dell’area, cioè il Comune”.

Il consigliere ha presentato oggi un’interrogazione consiliare sulla vicenda legale e sulle condizioni dell’area e annuncia una nota alla Procura. “Nei prossimi giorni invierò una dettagliata nota, con relativo dossier fotografico sullo stato attuale alla Procura di Siracusa, ente che nel 2005 suggerì la chiusura per grave pericolo ambientale e che nel 2016 ha restituito il bene alla responsabilità del Comune. Contemporaneamente, oggi, ho presentato un’interrogazione per fare chiarezza sulla vicenda, che coinvolge diversi settori dell’Amministrazione, con troppe lacune e dubbi sulla gestione della situazione. La condanna alle spese di giudizio, a prescindere dall’importo – conclude Di Mare –, è un segnale negativo per il principio che porta a tale sentenza, l’assenza di trasparenza e di informazione in materia ambientale ai cittadini, con danno erariale per le casse comunali, e non è la prima volta“.


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