Al “Megara” studenti imprenditori per il progetto “Impresa in azione”
AUGUSTA – La nuova legge 107/2015 introduce l’obbligo per le scuole di istruzione superiore di realizzare progetti di alternanza scuola-lavoro da rivolgere, in particolare, agli alunni iscritti nell’ultimo triennio. Le ore previste per ottemperare al progetto “alternanza scuola-lavoro” sono un totale 200 ore nei licei e 400 ore negli istituti tecnici professionali.
In sostanza, si tratta di realizzare un legame tra le attività scolastiche e parascolastiche che permettano allo studente di avvicinarsi anzitempo alle dinamiche lavorative. Il rispetto della normativa nazionale non è facoltativo, anzi in caso di inadempienza i ragazzi rischierebbero di non essere ammessi agli scrutini finali. Si può agevolmente paragonare al tirocinio obbligatorio svolto dagli studenti universitari ai fini del conseguimento della laurea.
Un’esperienza sicuramente proficua per i giovani di oggi che spesso e mal volentieri si trovano catapultati in un contesto lavorativo dove l’approccio nozionistico acquisito nel percorso scolastico e/o in quello universitario, non avendo avuto basi empiriche su cui poggiare, risulta alquanto improduttivo.
Per quanto riguarda il Liceo “Megara”, nel gennaio scorso si è dato il via all’alternanza scuola-lavoro, sotto la responsabilità generale della docente Elisabetta Patania, trovando la collaborazione del settore pubblico, con gli studenti impegnati nella biblioteca comunale e nell’archivio storico, e del settore privato, da quello alberghiero a quello dei servizi marittimi, financo di associazioni.
Ma per due terze classi dell’indirizzo scientifico del “Megara”, 3ª A e 3ª C, il progetto si sta svolgendo all’interno delle aule scolastiche. Si chiama “Impresa in azione” ed è uno fra i diversi progetti elaborati da “Junior achievement Italia”, organizzazione non profit dedicata all’educazione economico-imprenditoriale nella scuola.
La 3ª C è seguita dalla docente Francesca Scatà, tutor interna di tutti i progetti. Gli studenti della sua classe hanno creato una vera e propria società, cui hanno dato il nome di “Love B-all J.A.”, che ha per finalità la realizzazione di marsupi e borse riutilizzando i palloni logori non più impiegabili nel calcio, pallavolo o basket.
I ragazzi, in base alle rispettive personalità, si sono attribuiti i diversi ruoli previsti all’interno di una azienda. Quindi vi è un amministratore delegato, l’addetto al marketing e comunicazione, il manager delle vendite, il responsabile affari generali, il responsabile delle risorse umane e così via. È proprio il giovanissimo “imprenditore” a cui è stato assegnato il ruolo di amministratore delegato a illustrarci la natura dell’impresa: “Prendiamo dei palloni, che non si possono più utilizzare, principalmente recuperati grazie alle associazioni sportive di Augusta, poi li svuotiamo dell’aria interna e vi incolliamo delle sacche; dopo verranno decorati per realizzare delle vere e proprie borse; segue vendita delle azioni, i cui proventi saranno utilizzati per acquistare altro materiale utile alla azienda“.
“È un progetto commerciale ma ha anche una finalità solidale e sociale”, spiega la docente Scatà, “infatti al termine del progetto, nel mese di giugno, abbiamo l’intenzione, tramite le associazioni che si occupano di assistenza ai profughi, di distribuire le sacche, magari riempite con qualche bene di prima necessità, ai bambini migranti”.
Anche nella 3ª A si è sviluppata un’idea imprenditoriale legata al riciclo, sotto la responsabilità del docente tutor Giovanni Silvestro. Il progetto prevede il riutilizzo di matite colorate, con le quali vengono realizzati oggetti di ogni genere.
Alla fine dell’anno scolastico è previsto un questionario di valutazione, attraverso il quale sia i ragazzi sia i tutor nominati per i rispettivi progetti potranno esprimere una valutazione finale dell’iniziativa.
Articoli simili
