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Al “Ruiz” Giornata contro la violenza sulle donne con “Nesea” e Lions, presentando “Anonima” di Manuela Mannino

AUGUSTA – Poche ore prima che il Consiglio dei ministri approvasse il disegno di legge Bonafede-Bongiorno, cosiddetto “Codice rosso”, per autorizzare i magistrati a seguire un percorso prioritario per le denunce delle donne contro ogni forma di violenza, l’associazione augustana “Nesea“, centro antiviolenza, presieduta da Stefania Caponigro, ha organizzato in collaborazione con il Lions club di Augusta un evento per sensibilizzare i giovani studenti dell’istituto “Arangio Ruiz”, scuola cittadina di istruzione superiore.

L’evento si è svolto il 26 novembre nell’aula magna, affollata di alunni che hanno seguito con intensa partecipazione, sin dal primo momento: da quando, cioè, due di loro, una ragazza e un ragazzo, si sono avvicinati a una sedia vuota e hanno deposto ai piedi di questa due paia di scarpette rosse, divenute il simbolo pregnante della giornata voluta dall’Onu a livello mondiale. Dopo la presentazione di Stefania D’Agostino, vicepresidente dell’associazione “Nesea” e responsabile legale del centro antiviolenza, con accanto la volontaria Katia Piazza, ha preso la parola l’avvocato Rita Cocciolo, referente per le tematiche femminili del Lions club cittadino, club rappresentato anche dal presidente Claudio Russo e coinvolto nell’organizzazione del doppio evento pubblico nel centro storico del 24 novembre (vedi articolo). Cocciolo ha esortato i ragazzi a prendere coscienza di questo triste fenomeno della violenza sulle donne e ha invitato le donne a denunciare subito, avendo fiducia nella giustizia.

Per coinvolgere maggiormente i giovani alunni, è stato scelto il romanzo “Anonima” di Manuela Mannino, originaria di Randazzo, che racconta la storia di una diciassettenne innamorata di un giovane, più anziano di lei, che, però, a un certo punto esercita su di lei una violenza inaudita e immotivata che le costa la perdita del figlio in grembo e la perdita definitiva di generare. Il romanzo è stato presentato da Giorgio Casole, già docente di lettere e presidente della Commissione comunale di storia patria, il quale, tra l’altro, ha ricordato che solo nel 1996 la violenza sulle donne nella legislazione italiana è stata rubricata come violenza contro la persona, mentre fino a quel momento era considerata reato contro la moralità pubblica: il che comportava l’irrogazione di una pena di gran lunga inferiore. Ha inoltre ricordato il femminicidio augustano, che circa dieci anni fu compiuto ai danni della ventunenne Francesca Ferraguto.

Nel corso dell’incontro con l’autrice, è stato inquadrato il romanzo nel contesto letterario odierno, evidenziando echi e risonanze, analogie e differenze. “Anonima” non è un romanzo a tesi, non è un romanzo che vuole “dimostrare” la violenza di genere. Anzi. È un romanzo di formazione: una donna siciliana, che vuole emanciparsi dal contesto familiare gretto e dall’ambiente, una donna che, per certi aspetti, potrebbe ricordare la  figura reale di quella Franca Viola, che fu rapita da quel Filippo Melodia, di cui lei era pure innamorata, ma che poi lei rifiutò di sposare con il cosiddetto matrimonio riparatore. Una donna, comunque, che alla fine gioisce nell’andare avanti.

Passi del romanzo sono stati letti dallo stesso Casole, da Stefania D’Agostino e da Simona Patania. La dirigente scolastica, Maria Concetta Castorina, ha messo in luce il valore della parità di genere e della scuola come comunità educante che deve instillare il disprezzo per ogni forma di violenza. La scrittrice Manuela Mannino ha infine risposto alle domande scaturite dalla curiosità degli alunni.


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