Alla scoperta della meridiana di Augusta e dei suoi ideatori
AUGUSTA – Fondamentale la localizzazione dei comuni italiani che oggi vantano il possesso di una meridiana. Devono avvicinarsi quanto più possibile al meridiano di Greenwich e per questo motivo la Sicilia è la regione che oggi, soprattutto sul versante orientale, ospita gli orologi solari più caratteristici. Lo ha spiegato in un confronto che ne ripercorre la storia, nella conferenza di giovedì pomeriggio al salone comunale “Rocco Chinnici” dal titolo “L’eclisse totale del 22 dicembre 1870 e l’orologio solare di Augusta“, un ospite d’eccezione: il professore Giovanni Brinch, insigne gnomonico italiano, rappresentante della più antica costruzione nazionale di orologi solari in tutta Europa e docente presso il Cpia (Centro provinciale per l’istruzione degli adulti) di Ragusa.
L’occasione è stata la ricorrenza del 146° anniversario del fenomeno astronomico, per un’iniziativa tenuta alla presenza di rappresentanti delle istituzioni civili e militari, oltre che del mondo della scuola. Lo studioso è stato presentato dal vicesindaco Roberta Suppo e dall’assessore alla Cultura Giusy Sirena, collega al Cpia di Ragusa del professor Brinch.
Quest’ultima ha introdotto il tema sotto il profilo storico: “La storia della nostra meridiana è profonda. L’origine è molto antica come per quella fatta realizzare da Augusto al Campo Marzio: l’orologio solare più antico, l’Orologium Augusti, il più grande monumento antico di cui recentemente sono state trovate tracce simili alle nostre. Simile lo gnomo, ossia l’asta che indica l’ora, costituita da un obelisco egiziano che oggi si trova a Montecitorio a Roma. Non di meno il nostro gnomone”.
Quindi l’intervento di Brinch, il quale ha realizzato molti orologi solari, tra cui quello per una scuola media di Ragusa, uno per l’istituto commerciale di Ragusa, un altro a Grammichele. Oggi è docente anche a Modica.
Partendo dallo studio dell’eclisse risalente al 1 luglio del 1869, quando a Firenze, capitale d’Italia, fu formata una commissione che aveva compito di provvedere all’osservazione italiana dell’eclisse del 22 dicembre del 1870. Una era avvenuta l’anno precedente ma nessun italiano se ne era interessato. In quel momento per molti si presentava l’opportunità per fare qualcosa di nuovo e originale: nasceva la gnomonica come nicchia dell’astronomia.
Raccontando un pezzo di storia di Augusta, Brinch ha voluto richiamare alla memoria e valorizzare, mediante la sua relazione, il valore architettonico ma soprattutto funzionale dell’opera firmata da Angelo Secchi e Gian Battista Donati. Ha fornito alcuni elementi storici poco noti: “È elevatissimo il valore artistico della meridiana di Augusta, sia dal punto di vista storico che dal punto di vista scientifico, perché è stata fatta da un grande astronomo. Chi meglio o più di Secchi che fece il meridiano d’Italia? Lui e il Donati si ricordano per aver dato la firma all’orologio solare ma credo che l’idea sia da attribuire principalmente al Secchi, che fu colui che di fatto ci mise le mani!”.
Proprio per dar seguito a tale iniziativa di recupero e valorizzazione dell’orologio solare del Palazzo di Città, poco prima del saluto conclusivo del sindaco Cettina Di Pietro, il professore Brinch ha proposto di intitolare due vie cittadine agli ideatori Secchi e Donati.
Alessandra Peluso