Apprezzata lezione di un astrofisico augustano per “Unitre”
AUGUSTA – Giovedì 7 aprile presso l’aula magna dell’Istituto “Ruiz” ha avuto luogo la conferenza dal titolo “Le interazioni Sole – Terra”, incontro che rientra tra le attività culturali e didattiche organizzate dall’associazione “Unitre” di Augusta.
Il presidente dell’associazione Giuseppe Caramagno ha introdotto, in una sala gremita di associati e appassionati, l’argomento della lezione e il suo relatore.
Si è trattato dell’astrofisico Giovanni Catanzaro, originario di Fiumefreddo di Sicilia ma augustano di adozione, che, nel 2000, presso la “John Hopkins University” di Baltimora ha fatto parte del gruppo di ricerca sulle stelle calde osservate dal telescopio Fuse. Ricercatore presso l’Istituto di astrofisica di Catania per studiare l’abbondanza degli elementi chimici nelle atmosfere stellari, durante le sue ricerche si avvale delle informazioni raccolte tramite alcuni dei più moderni osservatori come quello dell’Eso sulle Ande o del telescopio nazionale Galileo che si trova sulle isole Canarie.
Al momento, fa parte del team internazionale che si occupa di analizzare i dati rilevati dal telescopio Kepler ed è stato il responsabile scientifico durante la presentazione delle ricerche per mezzo del telescopio Lamost che si trova in Cina.
Nonostante il profilo estremamente tecnico del relatore e la materia ostica, Catanzaro è riuscito a catturare l’attenzione dei partecipanti, adottando linguaggio semplice ed esempi pratici: “Una delle interazioni tra Sole e Terra siamo proprio noi esseri umani. Se il sole non ci fosse o se non fosse alla distanza in cui si trova, noi non saremmo qui a parlarne”.
Tanti gli argomenti trattati: dall’anatomia del Sole, con i sui campi magnetici che investono la terra, a quelli del nostro pianeta che difendono la vita; le aurore boreali, che da dopo l’incontro saranno chiamate polari; il nord e il sud magnetici, che sono invertiti rispetto quelli geografici; le particelle di luce, che rimbalzano per un milione di anni all’interno del sole prima di uscirne fuori per colpire la terra dopo otto minuti. Informazioni che sembrerebbero inaccessibili a chi non ha compiuto studi scientifici, eppure le domande che il pubblico ha posto al relatore sono la prova che tutte le informazioni sono arrivate a destinazione.
Anche alla domanda su cosa sia il buco nell’ozono, Catanzaro ha risposto prontamente e con semplicità: “Il campo magnetico terrestre è importante perché è uno scudo ma ne abbiamo un altro, forse più importante: l’atmosfera, che è composta da vari gas tra cui l’ozono, che svolge un’azione significativa come filtro contro i raggi Uv che sono molto pericolosi per i nostri tessuti in quanto scindono alcune molecole… Purtroppo l’ozono comincia a mancare in alcuni punti e le cause sono tante tra cui una, forse, siamo noi”.
La conferenza si è conclusa tra gli applausi del pubblico, che è sceso dalle gradinate per esprimere gratitudine all’astrofisico e concittadino Giovanni Catanzaro.
Marcello Marino