Cronaca

Arrestato il sindaco di Priolo, Antonello Rizza

PRIOLO GARGALLO – Ai domiciliari il sindaco di Priolo, Antonello Rizza. Dopo un’attività di indagine svolta dal commissariato di polizia di Priolo e coordinata dalla Procura di Siracusa, nell’ambito dell’operazione “Res publica”, è stata eseguita l’ordinanza del gip Tripi che ha disposto l’applicazione della suddetta misura cautelare a carico del primo cittadino. In queste ultime settimane Rizza era in piena campagna elettorale in quanto candidato per uno dei posti all’Ars nella lista di Forza Italia.

L’indagine, diretta dal sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Siracusa, Margherita Brianese e coordinata dal procuratore capo Francesco Paolo Giordano, ha difatti svelato, per come affermato dal Gip, un “consolidato sistema di illegalità diffuso all’interno e all’esterno dell’amministrazione comunale priolese”, finalizzato al “condizionamento e alla prevaricazione per il perseguimento illecito di finalità di tipo personale e clientelare” che ha coinvolto, oltre agli odierni destinatari delle misure cautelari, anche altri tredici indagati per vari reati.

I provvedimenti eseguiti riguardano la misura cautelare degli arresti domiciliari a carico del sindaco di Priolo, Antonello Rizza; l’obbligo di presentazione giornaliera alla polizia giudiziaria, a carico di: Salvatore Cirnigliaro, dirigente del Settore Sport e Spettacolo del Comune di Priolo, per il reato di turbata libertà degli incanti, anch’esso in concorso; Francesco Artale, imprenditore ed amministratore della “Indie Sound Music s.a.s”, per i reati di turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, truffa aggravata e frode nelle pubbliche forniture; Flora La Iacona, dirigente del Settore Pubblica Istruzione del Comune di Priolo, che all’epoca dei fatti era dirigente del Settore Politiche Sociali per il reato di turbata libertà del procedimento di scelta del contraente e truffa aggravata.

Nel corso dell’attività di polizia giudiziaria odierna sono state eseguite dagli agenti della Polizia operanti una serie di perquisizioni a carico degli odierni indagati, che hanno riguardato pure apparecchiature informatiche in uso agli stessi; in questa circostanza gli operatori si sono avvalsi della collaborazione di tecnici specializzati della Guardia di finanza del Comando di Siracusa.

Le accuse riguardano eventi della seconda metà dell’anno 2016 e, in particolare, vengono contestati dagli inquirenti tre episodi di turbata libertà degli incanti e turbamento del procedimento di scelta del contraente in relazione alla segnalazione di persone vicine al sindaco per l’affidamento di appalti del Comune, episodi di truffa e tentata truffa ai danni del Comune commessi in concorso tra sindaco, funzionario comunale e un imprenditore, in relazione all’acquisto di beni tramite Consip con codici alterati e tali da consentire all’imprenditore segnalato la vendita dei beni per prezzi maggiorati, un episodio di frode nelle pubbliche forniture attribuito al solo imprenditore e connesso ai medesimi appalti, ed infine un episodio di tentata concussione, sempre in relazione alla finalità di pervenire all’assegnazione di appalto a imprenditore vicino al Sindaco.

Inoltre, per Francesco Artale e Sebastiano Carpinteri è stata disposta la misura cautelare reale del sequestro preventivo, rispettivamente per euro 15.461,01 euro in relazione alle contestazioni di truffa e frode e per euro 86.278,72 in relazione alla contestazione di truffa ai danni del Comune, in merito alla gestione della piscina comunale, anche per equivalente.

(Fonte: La Gazzetta Siracusana.it)


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