Politica

Augusta, a tutto Schermi: propone “abbattimento” Imu, rivela “realizzazione di un bar-pizzeria in Zsc”

AUGUSTA – “Più fatti, meno chiacchiere: Porto, Imu e Urbanistica”. È il titolo della conferenza stampa tenuta venerdì pomeriggio a Brucoli dal consigliere di minoranza Giuseppe Schermi, ex assessore al Bilancio dell’attuale amministrazione pentastellata, recentemente entrato nel gruppo Centrosinistra. Il tema dell’economia del territorio e della gestione è stato il ‘fil rouge’ delle tre questioni principali affrontate dal consigliere dinnanzi ai giornalisti presenti.

Se vogliamo ripartire dallo sviluppo economico, dobbiamo partire dalla risorsa principe di Augusta: il mare e quindi il Porto”, ha esordito. Per chiarire il punto, ha parlato del nuovo piano regolatore portuale. “È stato distribuito ai comuni, Catania e Augusta, per le loro osservazioni, ed è stato protocollato sin dal 4 aprile scorso presso il Comune – ha reso noto – ma a differenza di quello che ha fatto Catania, che lo ha immediatamente girato alle commissioni urbanistiche competenti per esprimere delle linee di indirizzo per lo sviluppo economico di Catania, ad Augusta non se n’è parlato. È rimasto presso qualche cassetto degli uffici Urbanistica in conoscenza all’assessore competente e al sindaco“.

È forse perché – ha chiesto retoricamente Schermi – l’Autorità portuale ha previsto la richiesta di estendere i propri confini fino non solo al Granatello ma fino al faro Santa Croce? Cosa significherebbe questo per lo sviluppo economico di una città? Significherebbe delegare le proprie competenze dall’ambito locale per trasferirli all’ambito nazionale strettamente legati al trasporto e non tanto al turismo. Difatti, una cosa che subito risalta all’occhio di questo piano regolatore è che per Augusta la distribuzione delle aree di competenza è per meno del 5 per cento ad aree turistiche crocieristiche e appunto di sviluppo locale, tutto il resto serve alla cantieristica, al petrolchimico e al porto commerciale“.

Sempre in ambito portuale, secondo quanto riferito in conferenza stampa, ci sarebbe già un impegno con la conferenza del capigruppo affinché il 30 giugno si discuta in consiglio comunale la mozione sulle Zes (Zone economiche speciali), nonché la richiesta presentata lo scorso dicembre di un referendum consultivo sulla realizzazione di un deposito costiero per il Gnl, entrambe istanze presentate da Schermi.

Il secondo punto trattato dal consigliere è stato quello relativo all’eventuale differimento del primo acconto Imu, in scadenza il 16 giugno. Lunedì alle ore 16, cioè “una manciata di ore prima” della scadenza del pagamento prevista per l’indomani, come sottolinea il consigliere, sarà in discussione in aula dopo che gli atti sono già arrivati in quinta commissione lo scorso 11 giugno “con l’avallo della giunta tutta, che prevedono, nonostante 5 anni di dissesto, nonostante aliquote al massimo dal 2013, il mantenimento delle aliquote al massimo“, riferisce, nonostante “non ci sono più i vincoli del dissesto, quindi quest’anno sarebbe stata l’occasione per dare da subito un sollievo a tutti i cittadini di Augusta“.

Per dovere di cronaca, lo scorso 10 giugno, il giorno prima che si riunisse la quinta commissione, il sindaco Cettina Di Pietro, a nostra domanda sull’auspicato differimento dell’acconto Imu, ci ha risposto: “Stiamo preparando il differimento dell’Imu prima rata al 30 settembre per tutti coloro che possono comprovare con autocertificazione, da produrre entro il 30 ottobre, di avere subito un danno dal Covid-19“.

Io ho chiesto, e se ne discuterà in consiglio comunale – fa sapere Schermi – che con il rifinanziamento dei mutui (qui l’articolo), che è un’azione nazionale offerta a tutti gli enti locali per l’emergenza Covid, questo importo, che la giunta ha stimato in circa 1 milione e mezzo di risorse annue, sia dedicato interamente all’abbattimento dell’Imu, con la sola eccezione degli stabilimenti industriali”. “Finiamola di fare la lotta ai fantasmi – ha aggiunto in merito – perché secondo qualcuno chi ha la seconda casa è benestante, ma così non è. Ad Augusta molti cittadini a seguito del terremoto del ‘90 hanno abbandonato le case diventate inagibili nel centro storico per trasferirsi nelle secondo case, divenute le loro case”.

Un tema, quello finanziario, che Schermi ha legato al tema delle pratiche di sanatoria edilizia: “Il dissesto finanziario è stato colmato grazie alle salate imposizioni agli augustani e il bilancio potrebbe essere riequilibrato anche con i ricavi, e sarebbero milioni di euro, che potrebbero venire dalla gestione delle pratiche di sanatoria edilizia – ha proposto – Sono circa diecimila le richieste di sanatoria presentate presente soprattutto nelle aree di Agnone, Castelluccio, che vengono evase con lentezza esasperante“.

Fino a quando, per chiunque abbia una istanza di sanatoria, e sappiamo che ad Augusta ci sono 10.000 domande di sanatoria pendenti, ferme dagli anni ‘80, questi soggetti non sono in grado di accedere alle misure specificamente previste dal governo nazionale come misura di ripartenza del settore edilizia. Nel 2020 – ha sottolineato – sono state 11 le sanatorie“.

L’abusivismo edilizio, ha proposto Schermi, “potrebbe essere prevenuto e represso in tempo se ci fosse una squadra di polizia municipale specializzata“, ma, ha rilevato, “c’è solo un ispettore per questa mansione così importante e delicata, che ha bisogno di essere autorizzato per poter usufruire dell’auto per poter girare e controllare lo stato delle cose in un’area così vasta e così articolata come quella del territori comunale di Augusta“.

Ci sono persone – ha citato a titolo d’esempio – che chiedono di poter realizzare una vasca di raccolta di acque piovane che, con il tempo, diventa una piscina vera propria; ci sono persone che, con la semplice autocertificazione, riescono a ottenere persino il certificato di abitabilità dell’appartamento; ci sono persone che riescono persino a realizzare un proprio privato accesso al mare, impedendo l’accesso ad altri utenti”.

Infine, ha parlato della “autorizzazione della Sovrintendenza alla realizzazione di un bar-pizzeria in Zona speciale di conservazione, cioè nel canale di Brucoli“, che sarebbe “datata 27 marzo 2019“. “Mentre la comunità locale attenzionava quattro massi buttati sul terreno (vedi foto sulla situazione attuale, ndr) si scopre che c’era già, e il Comune lo sapeva, perché gli era stato protocollato, un’autorizzazione paesaggistica favorevole alla realizzazione di 200 metri quadri tra uffici, bar e pizzeria, e la copertura di tutta quell’area per quasi mille metri quadri con le solite strutture di facile rimozione, ma che di fatto sappiamo come funziona”.

Il porto-canale rientrerebbe, infatti, nella Zona speciale di conservazione Zsc Brucoli-Agnone, di recente designazione con decreto del ministro dell’Ambiente numero 122 del 13 maggio 2020, tra i siti siciliani di nuovo riconoscimento per i quali la Regione, entro sei mesi, dovrà comunicare al ministero i soggetti affidatari della gestione.

Non sono contro le iniziative private, che possono portare benessere a una comunità – ha scandito Schermi in conclusione – ma occorre necessariamente contemperare l’esigenza dei privati con l’interesse pubblico: a Brucoli, per esempio, si può, si deve prevedere un percorso per far usufruire ai cittadini e ai turisti il paesaggio unico e la bellezza dei fiordi“.


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