Augusta, agente penitenziario aggredito in carcere. Interviene deputata Fdi: “Ministro affronti carenza d’organico”
AUGUSTA – Un’altra aggressione nella casa di reclusione di Brucoli-Augusta (nella foto di repertorio in copertina, ndr) ai danni di un agente penitenziario è stata segnalata ieri dai sindacati di categoria. L’episodio fa riaccendere i riflettori sulla carenza di organico tra gli agenti nelle carceri italiane, innescando la richiesta di invio di ispettori ministeriali ad Augusta da parte della Fsi-Cnpp (Federazione sindacati autonomi-Coordinamento nazionale polizia penitenziaria) e l’appello al neo ministro della Giustizia ad affrontare l’annosa questione nazionale da parte della deputata tarantina di Fratelli d’Italia, Ylenja Lucaselli.
L’agente penitenziario, in servizio nei reparti detentivi, è stato aggredito ieri mattina da “due detenuti extracomunitari per futili motivi” che avrebbero “messo in atto un vero e proprio pestaggio“, e solo “grazie all’intervento di altri colleghi si è riusciti a scongiurare il peggio“. La prognosi per l’agente, trasportato al pronto soccorso del “Muscatello”, è di dodici giorni di riposo. Così riferisce Giuseppe Di Carlo, segretario generale Fsi-Cnpp, in una lettera al capo del dipartimento amministrazione penitenziaria, Bernardo Petralia, richiedendo contestualmente, oltre all’ “invio degli ispettori ministeriali per valutare le responsabilità personali, se ci sono“, anche “l’avvicendamento delle autorità dirigenti” della casa di reclusione di Augusta.
Stamani interviene la deputata alla Camera, di Fratelli d’Italia, Ylenja Lucaselli, appellandosi al ministro Marta Cartabia, che si è insediata lo scorso mese con il governo Draghi. “Solidarietà all’agente di polizia penitenziaria aggredito da due detenuti nel carcere di Augusta – dichiara in una nota – Questo ennesimo caso accende il faro sugli organici del Corpo, che come ha di recente rilevato un rapporto della Corte dei Conti rileva una carenza di organico nel grado degli agenti. Ci auguriamo il ministro della Giustizia voglia affrontare questo tema purtroppo annoso per garantire piena sicurezza nello svolgimento del servizio“.