Augusta, bonifica rada megarese, Zappulla a Musumeci: “Che fine ha fatto il Piano delle bonifiche?”
AUGUSTA – “Leggo con soddisfazione che il presidente Musumeci si scandalizza dei ritardi clamorosi accumulati per la bonifica della rada di Augusta e intende riaprire una interlocuzione con il governo nazionale. Ritardi, silenzi, omissioni, confusioni, proposte contraddittorie hanno bloccato infatti per lunghissimi anni una delle operazioni più importanti per la salute dei cittadini e per il pieno e completo utilizzato del Porto di Augusta“. Esordisce così il segretario regionale di Articolo uno, Pippo Zappulla (nella foto di repertorio in copertina), a seguito del vertice convocato ieri mattina a Catania dal governatore Nello Musumeci sull’annosa vicenda della bonifica della rada megarese.
“È sinceramente apprezzabile il suo sconcerto – prosegue l’ex parlamentare nazionale – ma chiedo, però, al Presidente, se è a conoscenza che il Piano delle bonifiche della provincia di Siracusa è fermo ormai da anni proprio nei palazzi della Regione siciliana, in un continuo balletto di responsabilità tra il governo siciliano e il ministero per l’ambiente. Il ministero fu addirittura costretto a commissariare il piano delle bonifiche e risanamento siciliano proprio in ragione dell’immobilismo del precedente governo regionale“.
”Sarebbe di una qualche utilità sapere che fine hanno fatto le risorse a suo tempo accreditate dallo Stato per la progettazione e realizzazione delle opere pubbliche di bonifica del territorio – aggiunge Zappulla – Sarebbe irresponsabile fare polemica strumentale su temi così delicati per la salute e per l’ambiente ma lo è pure quello di fare della propaganda spicciola e a basso costo: ci dica dunque il Presidente come intende operare per la bonifica della rada, con quali risorse, progetti e tempi; e ci dica pure come intende procedere per le altre opere di bonifica“.
“Rimango convinto – conclude e propone – che sulle bonifiche e risanamento ambientale con l’obiettivo unico di superare tutti gli ostacoli tecnici, burocratici, progettuali e finanziari occorre attivare una sorte di Conferenza di servizio permanente con il protagonismo positivo e la responsabilità diretta de governo nazionale e regionale, delle istituzioni locali, del sistema delle imprese e forze sociali“.