Augusta, buoni spesa regionali, 181 voucher sulle tessere sanitarie. Aderiscono solo 5 supermercati
AUGUSTA – Vengono erogati dal Comune di Augusta i buoni spesa regionali alle famiglie in difficoltà economica a causa dell’emergenza Covid. I voucher sono 181 per altrettanti nuclei familiari, corrispondenti a 76.016 euro, a fronte di una somma accreditata dalla Regione all’ente oltre un anno fa pari a 215.232 euro (prima tranche di complessivi 717.444 euro, da delibera di giunta regionale del 28 marzo 2020).
Per questo secondo avviso inerente alle misure regionali di sostegno all’emergenza socio-assistenziale da Covid, pubblicato l’11 marzo scorso e scaduto il 25 marzo (il precedente risale al dicembre 2020), il Comune ha ricevuto 353 domande presentate tramite piattaforma telematica, scartandone quindi quasi la metà, per erogare i nuovi 181 voucher del valore fra 300 euro (nucleo familiare con 1 persona) e 800 euro (nucleo familiare con 5 o più persone) direttamente tramite la tessera sanitaria dei cittadini beneficiari.
I buoni spesa sono utilizzabili, dal 14 aprile al 31 maggio prossimo, esclusivamente per l’acquisto di beni di prima necessità (indicativamente: alimenti, prodotti farmaceutici e per l’igiene personale, bombole del gas, dispositivi di protezione individuale) negli esercizi commerciali accreditati, al momento, soltanto cinque supermercati (qui l’elenco aggiornato dal Comune, ndr).
Ecco perché sia il sindaco Giuseppe Di Mare che l’assessore alla Coesione sociale Ombretta Tringali lanciano il medesimo appello a “titolari di farmacie, macellerie, fruttivendoli e pescherie a voler aderire all’iniziativa per aumentare l’offerta“.
“L’amministrazione, in questo periodo particolarmente difficile e di festa con l’approssimarsi delle feste pasquali – aggiunge l’assessore Ombretta Tringali – è riuscita a dare un segnale di vicinanza alle famiglie beneficiarie dei buoni spesa in distribuzione“.
Giova ricordare che nei due anni dell’emergenza pandemica il Comune di Augusta, come altri comuni siciliani, ha dato priorità ai buoni spesa statali per le famiglie e ai ristori comunali per gli operatori economici, dal momento che quelli regionali presentano vincoli più “restrittivi” perché a valere sulle risorse del Programma operativo Fse Sicilia 2014-2020.
Per questi ultimi, la richiesta poteva infatti essere effettuata dagli intestatari della scheda anagrafica dei nuclei familiari in una delle seguenti condizioni: chi non percepisce alcun reddito da lavoro, né da rendite finanziarie o proventi monetari a carattere continuativo di nessun genere; chi non risulta destinatario di alcuna forma di sostegno pubblico a qualsiasi titolo (reddito di cittadinanza, Rei, Naspi, indennità di mobilità, Cig, pensione, ecc.); chi è stato già destinatario di sostegno pubblico e/o buoni spesa di importo inferiore ai rispettivi valori fra 300 e 800 euro in base al nucleo familiare, e in tal caso il valore del buono è pari alla differenza.
(Foto di copertina: generica)