Augusta, come si festeggiava l’Epifania
AUGUSTA – Nel giorno dell’Epifania, proponiamo ai nostri lettori la riscoperta delle tradizioni locali con il paragrafo dedicato nella Breve storia di Augusta, a cura di Salvo Lentini, pubblicata negli anni scorsi su queste pagine.
Trascorsi i giorni della vigilia, del Santo Natale e di Santo Stefano si arriva all’ultimo giorno dell’anno, ovvero a San Silvestro quando con un tradizionale cenone si saluta l’anno vecchio e si festeggia l’arrivo di quello nuovo. Questo particolare giorno riguarda soprattutto le persone più grandi, mentre i bambini solitamente ne sono esclusi e rimangono a casa con i nonni; ma le feste non sono ancora concluse, perché rimane da festeggiare l’Epifania ovvero il giorno in cui per loro arriva la leggendaria Befana con tutti i regali contenuti nella tradizionale calza e destinati proprio ai più piccoli. Infatti, il giorno dell’Epifania i bambini si svegliano e trovano in casa una calza piena di dolci, per quelli che sono stati bravi e ubbidienti, e riempita di carbone per chi ha fatto il monello nel corso dell’anno appena finito.
Proprio nel giorno dell’Epifania, che con il suo «…tutte le feste porta via», per indicare la fine delle vacanze natalizie, in tutta Italia si svolgeva la tradizionale offerta di doni al corpo dei Vigili Urbani. Infatti, nel secondo dopoguerra si diffuse l’usanza di portare dei doni ai Vigili Urbani situati al centro degli incroci cittadini dove vi era la più alta intensità veicolare. Ad Augusta, a cominciare dagli anni cinquanta e per quasi un ventennio, l’usanza di portare dei regali alle guardie municipali nel giorno della Befana si svolgeva nei due principali incroci cittadini dell’epoca: nella centralissima Via Principe Umberto all’altezza della “Villa” e all’incrocio con la Via Roma, ovvero all’angolo “da monaca”. Infatti, in questi due strategici punti i vigili urbani si mettevano per dirigere e smaltire il traffico veicolare, in verità ancora molto esiguo in quegli anni, e qui ricevevano numerosi regali da semplici cittadini, soprattutto già motorizzati, ed in particolare dai commercianti locali; era un’azione davvero generosa, anche se i malpensanti dicevano che i regali ai vigili urbani erano fatti con l’intento di ingraziarsene la simpatia!
Tutti i doni ricevuti, comprendenti panettoni, torroni, bottiglie di vino e di liquore, pacchi di pasta, caffè, zucchero, piccoli elettrodomestici, giocattoli, bombole di gas e qualsiasi altro tipo di merce ed in particolare generi alimentari, si accumulavano attorno alla postazione del vigile urbano e nelle sue vicinanze. Questa tradizione di riconoscenza nei confronti dei vigili urbani per il lavoro svolto in città aveva anche lo scopo di mostrare solidarietà verso le persone più bisognose. Infatti, successivamente una buona parte dei doni raccolti veniva devoluta in beneficenza durante una cerimonia organizzata dallo stesso corpo dei Vigili Urbani.
(Nella foto di copertina: via Colombo-via Principe Umberto, festa della Befana, anni ’50)