Augusta, con lo spettacolo pirotecnico giù il sipario sulla festa patronale di San Domenico [Video]


AUGUSTA – Si sono conclusi all’1,15 della notte tra il 24 e il 25 maggio i corposi festeggiamenti in onore del patrono San Domenico, tra riti liturgici e processioni religiose di sentita tradizione e cinque partecipati spettacoli serali d’intrattenimento, con l’atteso finale di luci sul golfo Xifonio.
Lo spettacolo pirotecnico, titolato “Tra cielo e mare“, è stato realizzato dalla storica società “Pirotecnica D’Amplo” di Mineo (Catania), incaricata dal Comune con una somma complessiva di 15mila euro (Iva compresa) anche per i “colpi a cannone” che hanno scandito i momenti del novenario.
Numerose le persone radunatesi per ammirare i fuochi d’artificio nel lato di levante dei giardini pubblici e nei lungomari che insistono sullo Xifonio, concluso l’ultimo spettacolo di cabaret e musica in piazza Castello che ha visto protagonisti rispettivamente il rodato duo catanese composto da Salvo La Rosa e Litterio e la voce dell’augustana Alessandra Patanè.
Di particolare rilievo, nel cuore della processione del simulacro del santo patrono, dal palchetto allestito in piazza Duomo, i messaggi alla città. L’amministratore parrocchiale della chiesa Madre, don Alfio Scapellato ha affidato con la preghiera la città a San Domenico, seguito dall’appello del padre domenicano Francesco Santi Lombardo affinché “Augusta possa essere, non solo di nome, maestosa e splendente come una regina, ma non per portare nel mondo la gloria dell’uomo (…) perché possa dare gloria a Dio“.
Questo momento della processione è stato condiviso con la delegazione istituzionale di La Valletta, promotrice del gemellaggio tra le città siglato alla vigilia, e il sindaco maltese Alfred Zammit ha espresso l’auspicio di “amicizia e fratellanza domenicana“, consegnando anche un riconoscimento al Corpo bandistico “Federico II – Città di Augusta”.
“Di questi giorni mi rimane un’immagine che deve farci cambiare qualcosa nella vita quotidiana – ha detto infine il sindaco di Augusta, Giuseppe Di Mare – questa voglia di riversarsi nelle strade della nostra città, questa voglia di salutarsi, di sorridersi, di voler star bene nel nome di San Domenico (…) deve trasformarsi in azioni quotidiane, non deve limitarsi a una data (…) San Domenico ci chiama ad essere uniti“.