Politica

Augusta, consegnati i lavori del Castello svevo. Indagini preliminari per decidere le sorti del carcere

AUGUSTA – Con la consegna dei lavori da parte della Regione alle imprese che si sono aggiudicate la gara, formalmente al via oggi il cantiere, che avrà la durata di due anni, per il primo lotto funzionale del progetto di “consolidamento strutturale e restauro” del Castello svevo, per la somma di 3 milioni 294 mila euro oltre Iva. Per l’occasione si è recato nel cuore dei giardini pubblici, accedendo al maniero federiciano, l’assessore regionale dei Beni culturali, Alberto Samonà, accompagnato dal neo soprintendente di Siracusa, Salvatore Martinez, e accolto dal sindaco Giuseppe Di Mare, insieme a quasi l’intera giunta comunale e a diversi consiglieri di maggioranza e opposizione.

L’atto formale è stato espletato dinanzi al Rup (Responsabile unico del procedimento), l’architetto Carmelo Bennardo, consegnando i lavori al rappresentante dell’associazione temporanea di imprese aggiudicataria (composta da una società veneziana e una senese), Mario Massimo Cherido, titolare della Lares srl di Venezia.

Presenti anche una delegazione politica della Lega, partito di appartenenza dell’assessore regionale, con il responsabile provinciale Enzo Vinciullo, nonché una rappresentanza della sede cittadina di Archeoclub, guidata da Mariada Pansera, una delle associazioni (insieme a Italia nostra) più critiche rispetto alle demolizioni previste non solo per delle superfetazioni di fine ottocento ma in particolare per la sovrastruttura di epoca sabauda con le celle, consistente nei due piani più elevati del Castello, che ospitarono il carcere fino al 1978.

Al riguardo l’assessore regionale dichiara: “Da quando sono assessore mi interesso del Castello svevo – afferma Samonà – e, come ho detto fin dal primo giorno in cui me ne sono occupato, la cittadinanza è giusto che sia rassicurata sul fatto che non sarà demolito il castello e le parti storiche saranno salvate. Saranno rimosse solo le parti, e ce lo diranno tecnici una volta che vengono fatte le indagini, che dovranno essere rimosse per ragioni di staticità del bene culturale, e di sicurezza – assicura ancora una volta – Tutto il resto sarà mantenuto ed è un impegno che avevo assunto con la città di Augusta in tempi non sospetti. L’impegno era ed è di scongiurare la perdita dei finanziamenti e permettere l’avvio dei lavori. Questo è l’intendimento politico, per venire incontro alla cittadinanza e alle associazioni che legittimamente hanno espresso preoccupazioni“.

Le associazioni avevano invocato nuove indagini geognostiche per le zone del complesso oggetto del piano demolizioni, anche in occasione della seduta di consiglio comunale monotematico dello scorso 16 marzo. E il capo di gabinetto dell’assessore regionale, Riccardo Guazzelli aveva riferito che i lavori di demolizione sarebbero stati “preceduti da una puntuale e scientifica attività diagnostica“.

Lo conferma oggi lo stesso Samonà, in risposta alle nostre domande. “Le indagini geognostiche verranno effettuate adesso insieme all’impresa che prenderà possesso dell’immobile – dichiara – Volevo anche ricordare che l’immobile è stato sotto sequestro. Quindi la prima è fase è stata proprio quella di ottenere il dissequestro del bene culturale. La fase dell’indagine permetterà di comprendere ciò che ci è stato segnalato: uno scivolamento impercettibile all’occhio umano. Ma i tecnici lo sanno e dunque bisogna capire a cosa è dovuto questo scivolamento: se, per come si era pensato molti anni fa, per il peso dall’alto; oppure, com’era stato evidenziato da diversi studiosi, per l’erosione dal basso. Le indagini, dunque, serviranno anche per avere una fotografia più puntuale dei luoghi, per permettere all’impresa di poter lavorare conoscendo la situazione attuale del Castello”.

Sono lavori che dureranno 24 mesi permetteranno un primo intervento perché, dobbiamo dirlo, è un primo intervento di recupero del Castello svevo – sottolinea l’assessore regionale – e permetteranno anche una migliore conoscenza dei luoghi. Il progetto è molto più grande perché noi vogliamo recuperare l’intera struttura e restituire l’intera struttura, alla piena fruibilità, alla città di Augusta. Questo è lo scopo principale“.

Secondo il neo soprintendente per i Beni culturali e ambientali di Siracusa, Martinezil problema è anche di andare a verificare lo stato dei luoghi ora, (dato che, ndr) nel 2012 è stato fatto il progetto, quindi, evidentemente si faranno le indagini che ci devono dare delle risposte anche su quello che vuole sapere la cittadinanza, ad esempio sapere se il carcere borbonico sopra avrà rifluenza sul discorso del manufatto del castello oppure no”.

Soddisfazione viene espressa dal sindaco Di Mare: “È una giornata storica per la nostra città, ridaremo ad Augusta il Castello luogo simbolo della nostra città. Devo dire che ho trovato sin da subito grande disponibilità sia da parte dell’assessore Samonà che del Rup, per accogliere le esigenze della città. Quindi io eviterei qualsiasi forma di allarmismo o fughe in avanti di qualcuno. Qui c’è una disponibilità totale da parte di tutti per dare alla fruizione della città questo bene. Siamo già al lavoro con il governo regionale e l’assessore Samonà per trovare le coperture per completare totalmente questo lavoro”.

Il responsabile provinciale della Lega, l’ex parlamentare regionale Vinciullo, presidente della commissione Bilancio all’Ars quando furono finanziati due lotti per complessivi 10 milioni di euro, ci dice: “Si tratta di un finanziamento che è stato inserito nel Patto per il Sud, che è stato firmato il 10 settembre del 2016. Era stato finanziato anche il secondo lotto – ricorda – però, com’è noto, le risorse sono state destinate ad altre finalità. L’assessore oggi si è impegnato in maniera formale al recupero del secondo lotto, ed è quello che interessava anche a me, cioè quello di recuperare ulteriori 5 milioni di euro in maniera tale che gli impegni che erano stati assunti negli anni passati con gli augustani possano essere rispettati. Quindi sono stato doppiamente soddisfatto“.


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