Augusta, “Costa plastic free”, un mese di pulizia del litorale. Giovani, volontari e… educatori
AUGUSTA – È trascorso un mese dalla prima azione di pulizia volontaria del litorale da parte del gruppetto di giovani augustani che si è dato il nome di “Costa plastic free“. Sono già noti in città per le continue iniziative che li hanno portati a percorrere chilometri tra costoni e spiaggette, dall’Isola a Brucoli e a raccogliere, secondo una loro stima, oltre una tonnellata e mezzo di rifiuti. È tempo non solo di un primo bilancio sull’attività di volontariato dal basso, ma anche di prospettive derivate dalla responsabilità dell’esempio.
Partendo da come è nata l’idea. Nei primi giorni di riaperture dopo il “lockdown”, a metà maggio, alcuni giovani, anche studenti universitari, ritrovatisi a casa di uno di loro, hanno deciso di uscire e avviare una raccolta volontaria di rifiuti. Con quella prima azione del 15 maggio, nella zona balneare nota come “Villa Marina”, hanno iniziato a smuovere le coscienze di numerosi coetanei. Infatti, a rotazione, si aggregano alle attività annunciate di volta in volta sui social network altri giovani volontari, talvolta integrandosi con nuclei di volontari più “stanziali”, come avvenuto per la pulizia della spiaggetta di Cala Paradiso del 2 giugno.
Sono poi gli operatori ecologici della ditta che gestisce il servizio comunale di igiene urbana, preventivamente informati, a recuperare i sacchi di rifiuti e ad avviarli a corretto smaltimento. I rifiuti riscontrati in maggiore quantità dai volontari sono polistirolo e tappi di bottiglia, oltre a plastiche di ogni tipo. Purtroppo, non sono mancati anche rifiuti pericolosi o ingombranti quali un frigorifero, un divano, monopattini e bombole del gas.
“Non è importante riuscire a radunare più persone possibile, ma lanciare il messaggio a tutti di mantenere pulito – ci dice Simone Albano, portavoce della pattuglia di volontari della costa – Sono un amante del mare, di famiglia, e mi rendo conto di quello che sta accadendo all’ambiente marino. La raccolta che facciamo noi è un granello di sabbia, ma intanto lo facciamo con i mezzi che abbiamo“. Oltre al coinvolgimento di nuovi volontari, sono infatti numerose anche le donazioni da parte di attività commerciali locali degli strumenti necessari alla pulizia (sacchi prevalentemente ma anche guanti ad hoc, spray anti-zecche, ecc.). “Il problema non siamo solo noi persone che sporchiamo – rileva Albano – perché la maggior parte dei rifiuti che troviamo viene dal mare“.
Oltre a Simone Albano, figurano nel gruppo promotore Erika Aleo, Luca D’Adamo, Domenico Moschitto, Salvo Passanisi, Carola Pompeano e Roberto Tringali. In questi ultimi giorni, sono stati contattati anche da mamme, che intendono affiancarsi alle azioni di pulizia insieme ai loro bambini. Così i promotori di “Costa plastic free” stanno programmando alcune tappe nelle aree costiere più accessibili, per esaudire tali richieste in sicurezza. Il primo luogo di questo spontaneo percorso educativo potrebbe essere la spiaggetta alla base del lungomare Rossini.