Augusta, dall’Hangar al convento di S. Domenico: quali i motivi dell’impasse? Carrabino risponde a Di Franco
AUGUSTA – L’assessore alla cultura Giuseppe Carrabino dice la sua in una nota sui vari motivi che avrebbero, in questi quasi due anni di amministrazione Di Mare, bloccato il recupero di parte del patrimonio monumentale di Augusta, dall’ex Hangar per dirigibili (nella foto di repertorio in copertina) al convento di San Domenico. Lo fa in risposta a un intervento a mezzo stampa di Mimmo Di Franco, presidente dell’associazione filantropica “Umberto I”, il quale solleva la questione traendo spunto da un protocollo d’intesa (oggetto di un nostro articolo di approfondimento, ndr), sottoscritto il 23 novembre dello scorso anno tra Comune (dal sindaco Di Mare, alla presenza dell’assessore Carrabino e del dirigente dell’ufficio Urbanistica, Sulano) e Agenzia del Demanio (rappresentato dal vicedirettore Michele Baronti), che ha fatto allora partire la conta di tre mesi entro i quali l’ente locale avrebbe dovuto presentare i documenti per ottenere dal Demanio statale l’affidamento in concessione dell’Hangar e del Castello aragonese di Brucoli.
“Considerati i tanti eventi estivi prodotti dall’assessorato alla cultura e le tante location disponibili ma non usufruibili, a causa delle lungaggini amministrative, si chiede da chi dipenda l’impasse – domanda il presidente dell’associazione filantropica – visto che da novembre ad oggi di mesi ne sono passati 8 anziché 3 previsti dal protocollo?“.
L’assessore Carrabino, nella sua risposta a trecentosessanta gradi, parte quindi dai due beni monumentali oggetto del protocollo d’intesa, cioè Hangar e Castello aragonese. “Il protocollo prevedeva la consegna, entro tre mesi da parte del Comune, dei documenti necessari per l’affidamento in concessione dei due beni. Tali documenti consistevano in progetti concreti e potenziali finanziamenti per il raggiungimento degli obiettivi prefissati. Per la stesura dei progetti – precisa l’assessore – si conveniva la necessità della consegna anticipata e provvisoria delle chiavi in attesa della stipula della concessione nello stato di fatto e di diritto in cui si trovano gli immobili. L’avvicendamento delle figure apicali dell’Agenzia del Demanio ha di fatto rallentato l’iter, nonostante i reiterati solleciti degli uffici e in particolare del geom. Massimo Sulano, dirigente del settore Urbanistica, che sin dall’inizio ha seguito la vicenda anche con l’avv. Valentina Calderaro, funzionaria dell’Agenzia“.
“Nonostante tutto, l’amministrazione civica ha proseguito nell’intento di individuare percorsi per il recupero e la valorizzazione dei beni. In particolare, con riguardo all’Hangar, sono state avviate interlocuzioni con la facoltà di Ingegneria dell’Università di Catania e lo Stato maggiore dell’Aeronautica che hanno permesso di individuare percorsi comuni per l’utilizzo e la fruizione del bene quale sito di studio e ricerca scientifica con annessi alloggi per gli studenti e la valorizzazione del parco per la fruizione della comunità – aggiunge Carrabino – Un progetto ambizioso che vede puntuali incontri periodici settimanali per la definizione e l’attuazione delle linee guida anche attraverso la stesura e la produzione della documentazione tecnica da produrre per la partecipazione ai bandi. Recentemente ha offerto la propria disponibilità alla collaborazione anche il gen. Gordon B. Davis jr, esperto e consulente della Nato“.
L’assessore si riferisce all’ipotesi di destinazione per l’Hangar e il suo Parco quale “centro ricerche e trasferimento tecnologico sull’intelligenza artificiale”, da egli stesso annunciata quasi un anno fa insieme all’intenzione di crearvi “un grande parco della memoria che custodisca i segni della cultura del mare”. Ma per quanto riguarda il museo del mare, oggi Carrabino vedrebbe un’altra sede: “Per il Castello aragonese di Brucoli, dove sono già previsti dei finanziamenti per un nuovo intervento di restauro, l’amministrazione intende destinarlo a contenitore culturale per mostre e un museo del mare con specifico riferimento alla tradizione della pesca, elemento identitario del borgo“.
“Ringrazio l’amico Mimmo Di Franco che mi ha permesso di fare chiarezza su queste vicende. In merito poi ai tanti beni che potrebbero costituire un circuito di grande interesse turistico non posso che essere d’accordo con lui circa il recupero e la valorizzazione degli edifici monumentali che da decenni attendono di essere restituiti alla fruizione – prosegue l’assessore – Tuttavia non possiamo non ricordare gli interventi in atto nel Castello svevo che ci permetteranno di riscoprire l’edificio grazie anche alle interessanti indagini archeologiche. Sarà possibile inoltre il recupero di entrambe le fortezze a mare con il progetto già avviato dall’Autorità di sistema portuale con il prezioso apporto della facoltà di Architettura dell’Università di Catania. Recentemente sono stati finanziati i progetti per il completamento della chiesa di S. Sebastiano, chiusa al culto dalla seconda metà degli anni settanta, e per il prospetto della chiesa Madre; stiamo valutando, di concerto con il sovrintendente arch. Savi Martinez, le azioni per il recupero delle statue acroteriali dei SS. Domenico e Giuseppe. Per quanto riguarda la Ricetta di Malta che abbiamo acquisito al patrimonio comunale per la sensibilità della proprietaria donna Isabella Palumbo, abbiamo sollecitato l’ing. Antonio Roggio per l’adeguamento del progetto. Stesso dicasi per il progetto dell’ex convento di S. Domenico, giunto ormai in dirittura d’arrivo, dopo la stasi dovuta all’individuazione delle poche cave esistenti per la fornitura della pietra arenaria necessaria agli interventi di ridefinizione della struttura. Ulteriori iniziative sono previste per la valorizzazione dei siti archeologici e in particolare di Megara Iblea nel contesto del Parco di Leontinoi diretto dal dott. Lorenzo Guzzardi, dove a breve sarà aperto il cantiere che prevede, tra l’altro, la creazione del nuovo antiquarium con nuovi ambienti frutto di indagini archeologiche. Infine, non posso non ricordare, l’avvio dell’adeguamento del Museo della Piazzaforte, diretto dall’avv. Antonello Forestiere, il rinnovo dei pannelli didascalici e la fornitura di apposite bacheche“.
“Posso pertanto rassicurare Mimmo Di Franco che l’amministrazione civica – conclude Carrabino – sta lavorando alacremente per restituire dignità al patrimonio monumentale, per lungo tempo in grave stato d’abbandono. Un graduale recupero permetterà la creazione di specifici itinerari con finalità turistico-culturali“.