AUGUSTA – La Guardia di Finanza di Siracusa ha concluso di un’attività in materia di spesa pubblica che ha portato alla denuncia di due amministratori di altrettante società di capitali, per i reati di truffa e frode in danno della Regione Sicilia, nonché per reati fiscali, realizzati in concorso tra loro. Le indagini, delegate dal Sostituto Procuratore della Repubblica Dott. Andrea Palmieri e coordinate dal Procuratore Capo della Repubblica Dott. Francesco Paolo Giordano, sono state condotte dalla Compagnia di Augusta.
I finanzieri hanno individuato il modus operandi che prevedeva l’utilizzo di fatture ed altri documenti falsi, attraverso i quali avere accesso indebitamente alle risorse erogate dalla Regione Siciliana e sottraendo al fisco gli utili di esercizio non dichiarati destinati, quindi, all’arricchimento personale. Nel caso specifico, a seguito di un’autonoma e capillare attività info-investigativa condotta dalle fiamme gialle megaresi, alla fine del 2012 veniva selezionata e sottoposta a verifica fiscale una società di Priolo Gargallo, esercente l’attività di produzione di energia elettrica. La procura della Repubblica di Siracusa, acquisite le informazioni preliminari, avviava le indagini delegando i finanzieri per l’analisi dei predetti finanziamenti e nominando, nel contempo, anche un Consulente Tecnico per l’accertamento specialistico dei due impianti.
Attraverso l’analisi dei bilanci societari e di documentazione amministrativa-contabile, acquisita mediante controlli incrociati, indagini finanziarie e con la collaborazione degli Organi collaterali esteri, le fiamme gialle rilevavano un insieme di elementi probatori che, avvalorati dalle conclusioni a cui giungeva il Consulente Tecnico, permettevano di appurare che le due società avevano indebitamente beneficiato di ben tre contributi agevolativi inerenti i finanziamenti per la realizzazione di due impianti fotovoltaici e di quello di biomasse, erogati dalla Regione Siciliana per complessivi 5,4 milioni di euro. L’indebita percezione dei finanziamenti è stata successivamente assoggettata alla tassazione quale “provento illecito”. I rappresentanti legali delle società sono stati segnalati alla competente Autorità Giudiziaria per varie fattispecie delittuose: utilizzo di fatture per operazioni inesistenti per un importo complessivo di 1,7 milioni di euro; omessa presentazione delle dichiarazioni annuali con un’evasione fiscale di 5,9 milioni di euro; indebito utilizzo di un credito di imposta per complessivi di 380 mila euro; truffa aggravata nei confronti di Ente pubblico. Infine, è stata interessata la Procura della Corte dei Conti di Palermo con apposita segnalazione di danno erariale.
Il servizio effettuato riveste vitale importanza per la tutela degli interessi finanziari dello Stato, alla luce delle note esigenze di bilancio e di lotta agli sprechi, in atto su scala nazionale. L’attività svolta si inquadra nel più ampio dispositivo di polizia economico-finanziaria predisposto dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Siracusa per la tutela della legalità economica e la repressione dei reati in materia di spesa pubblica e contro la sleale concorrenza a danno delle aziende corrette.