Politica

Augusta, emergenza idrica Isola, il sindaco comunica le contromisure. “Acqua non potabile” fino ad allaccio a pozzo privato

AUGUSTA – “Non possiamo che chiedere scusa alla popolazione e anche ringraziarla per la pazienza. Ci avviamo a una risoluzione sostanziale e definitiva del problema“. Arrivano oggi risposte dall’amministrazione comunale, in conferenza stampa prima e sui social poche ore dopo, sulla crisi idrica che attanaglia residenti e commercianti dell’Isola da un mese e mezzo, diventata di fatto emergenza quando l’amministrazione ha invitato, il 9 dicembre, a utilizzare l’acqua erogata “per il solo scarico dei servizi igienici.

Resta, per il centro storico, il divieto d’uso per fini potabili dell’acqua comunale (ordinanza sindacale del 25 ottobre), che, dalle nuove analisi commissionate dal Comune in autocontrollo a un laboratorio accreditato (26 novembre, 3 e 10 dicembre), risulterebbe sì torbida ma “priva di carica batterica“, confermandone in sostanza la non potabilità ma anche l’assenza di rischi infettivi. “L’ordinanza sarà revocata, presumibilmente, con l’allaccio al pozzo privato“, fa sapere l’amministrazione.

Al via domani tali lavori per la condotta provvisoria di collegamento dal pozzo privato “Tringali” alla rete idrica che approvvigiona l’Isola (lavori affidati nei giorni scorsi), propedeutici ai lavori di ricamiciatura del pozzo alla villa comunale (gara con l’apertura delle buste fissata per oggi), mentre è stata trovata l’intesa per il noleggio di due autobotti private che si aggiungerebbero al servizio fornito già da ieri dal mezzo antincendio dei volontari della Misericordia a case con disabili, allettati e centri anziani.

Infine, dando seguito alla mozione approvata la scorsa settimana dal consiglio comunale, è prevista una riduzione del 50 per cento delle bollette idriche per i residenti dell’Isola.

Queste le principali comunicazioni che l’amministrazione aveva anticipato nella mattinata alla stampa, nel salone di rappresentanza del palazzo di città, dove sono intervenuti l’assessore ai Lavori pubblici, Roberta Suppo e il sindaco Cettina Di Pietro (nella foto di copertina), quest’ultima reduce dalla manifestazione a Milano organizzata dai sindaci di Milano e Pesaro, Giuseppe Sala e Matteo Ricci, in solidarietà della senatrice a vita Liliana Segre.

Mi sembrava doveroso, al di là del consiglio monotematico che è stato indetto per parlare della problematica, fare un comunicato stampa – ha detto il sindaco Di Pietro ai giornalisti – al quale seguiranno tutta una serie di avvisi sulle iniziative prese per risolvere in maniera definitiva questa crisi idrica iniziata con la mia ordinanza del 25 ottobre”. “In una nota che ho ricevuto nei giorni scorsi dal dottore Ingallinella – ha premesso sulla recente “accresciuta torbidità” dell’acqua ho scoperto, con mio disappunto (…) che il pozzo dei giardini pubblici evidentemente ha subito degli ulteriori peggioramenti, tanto da consentire infiltrazione di argilla, che è quella che ha determinato il colore torbido dell’acqua“.

Le prime segnalazioni sulla necessità di fare l’intervento, che noi ci accingiamo a fare, risalgono a oltre dieci anni fa – ha precisato il primo cittadino – Una prima nota infatti è stata mandata dall’Asp il 24 aprile del 2009. Da allora sembra non essere stato fatto nulla in proposito. Purtroppo il problema è precipitato tutto in una volta alla fine del mese di ottobre, inducendoci a prendere tutta una serie di iniziative”.

Non c’è stato mai un problema di presenza di batteri nell’acqua: le analisi fatte hanno dimostrato che per alcuni giorni l’acqua è stata addirittura potabile”, ha evidenziato il sindaco dicendosi rammaricata per ciò che ritiene “allarmismo” creato sui social e non solo.

Ha poi replicato indirettamente alle accuse politiche sulle tempistiche di gestione della crisi idrica riferendo che “il primo avviso, come manifestazione di interesse per il progetto che riguardava la camicia del pozzo, risale al 25 luglio del 2018, fino ad arrivare all’affidamento dei lavori in via definitiva con il secondo aggiudicatario in data 8 maggio del 2019: quindi ben prima di quando si è presentata questa crisi”. Il sindaco ha addebitato l’attesa di ulteriori cinque mesi alla “assenza del responsabile di settore per malattia, che è rientrato proprio nei giorni in cui si è verificata la crisi che ha determinato l’emissione dell’ordinanza” e, fino ad oggi, al fatto che “il progetto depositato si è dovuto modificare per l’emergenza e nelle situazioni attuali di bilancio”. “Sul fine lavori non posso dare una data certa – ha aggiunto – ma stanno volando perché capiscono l’urgenza. Non appena avverrà l’allaccio il disagio per il centro storico verrà sostanzialmente eliminato“.

Il sindaco Di Pietro ha motivato inoltre il mancato acquisto di un’autobotte da parte del Comune affermando: “Nel documento unico di programmazione che fa l’amministrazione, già da anni è previsto l’acquisto di un’autobotte e anche le somme a disposizione. Il mancato acquisto è dipeso esclusivamente da un problema di natura tecnica, perché, ripeto, non possiamo spendere i soldi fin quando il bilancio non è allineato”. “Il comandante della Polizia municipale – ha aggiunto – mi ha garantito, se giorno 20 (dicembre, ndr) approviamo il bilancio, che già sono pronti gli atti per lanciare la richiesta di acquisto nel mercato elettronico, ed entro la fine dell’anno si dovrebbe finalizzare l’acquisto dell’autobotte comunale”.

Sull’intesa raggiunta con i cantieri Tringali per l’allaccio al loro pozzo privato: “Abbiamo dovuto trovare le modalità con i cantieri Tringali, che voglio ringraziare pubblicamente perché sono in procinto oggi stesso di fare un’ordinanza di requisizione del pozzo, che è la modalità tecnicamente più veloce, ma naturalmente non potevo, a beneficio di tutti i cittadini, penalizzare un’attività commerciale: quindi abbiamo stabilito un indennizzo per l’utilizzo dell’acqua e abbiamo dovuto fare un contratto di energia elettrica ad hoc per tenere separata l’attività che continuerà a svolgere il cantiere“. “Sul fine lavori non posso dare una data certa – ha aggiunto – ma stanno volando perché capiscono l’urgenza. Non appena avverrà l’allaccio il disagio per il centro storico verrà sostanzialmente eliminato“.

Quanto agli eventuali danni economici cagionati agli esercenti del centro storico nel periodo di non potabilità dell’acqua, il sindaco ha infine detto: “C’è una carta dei servizi, un regolamento idrico, che è stato approvato nel 2014 dai commissari prefettizi, tutt’ora in vigore. Bisognerà fare riferimento agli uffici tributi singolarmente per sapere come avviare l’iter”.


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