Augusta, finanza di progetto per servizi portuali, consiglieri d’opposizione: “Negato accesso agli atti, cosa si nasconde?”
AUGUSTA – Continua a tenere banco nella politica locale, nonostante due sedute del consiglio comunale andate sostanzialmente a vuoto a settembre, il decreto del 31 luglio scorso firmato dal presidente dell’Autorità di sistema portuale del mare di Sicilia orientale, Francesco Di Sarcina, sulla “fattibilità” della proposta di finanza di progetto per i “servizi di interesse generale” da erogare nei prossimi 25 anni nei porti di Augusta (nella foto di copertina) e Catania.
Tornano sulla questione cinque dei consiglieri comunali d’opposizione, e segnatamente Roberta Suppo, Uccio Blanco, Giancarlo Triberio, Ciccio La Ferla e Milena Contento (citati in ordine di sottoscrizione), con una nota congiunta nella quale rendono noto il diniego dell’ente portuale, che attendeva parere dall’Avvocatura dello Stato, alla richiesta di accesso agli atti resa nota nel consiglio comunale riunitosi lo scorso 12 settembre.
“La questione riguardante il Porto di Augusta potrebbe sembrare materia riservata agli addetti ai lavori – premettono i cinque consiglieri – In realtà, con gli affidamenti dei servizi portuali ad un solo concessionario per venticinque anni, tocca non solo la città di Augusta, ma tutto il territorio che si affaccia sul Porto“.
La vicenda è entrata nel dibattito politico in particolare quando è emerso, alla lettura del decreto presidenziale, che a presentare la proposta di finanza di progetto è stato “un consorzio composto da una società palermitana, 2 catanesi ed altre 2, le aziende “Patania Srl” ed “Ecolsicilia”, società appartenenti alla famiglia della Vicesindaca e Assessore al porto“, come rilevavano a metà settembre i consiglieri d’opposizione.
Giacché adesso riferiscono che nella sede del consiglio comunale non avrebbero “trovato nessun spazio di ascolto“, i cinque asseriscono che “la nostra battaglia non per questo si è fermata e vogliamo continuare a fare luce su questa vicenda che è assai oscura e che coinvolge direttamente l’amministrazione comunale e la maggioranza guidata dal Presidente del Consiglio“.
“Nuovi e inquietanti segnali ci vengono dagli ultimi avvenimenti – si afferma nella nota congiunta – Per fare chiarezza sull’iter di questo affidamento effettuato dall’Autorità di sistema portuale, qualche settimana fa ci eravamo premurati di fare un accesso civico agli atti presso questo stesso Ente. Dopo aver tergiversato, dall’Adsp non ci hanno fornito gli atti richiesti con la motivazione che i consiglieri non hanno titolo per fare una tale richiesta. Ciò è del tutto inaudito. L’accesso civico è un diritto di qualsiasi cittadino che voglia approfondire una questione riguardante il territorio o che abbia un legittimo interesse. Ancor più se a richiedere gli atti sono consiglieri comunali che, ottemperando al mandato conferito loro dai cittadini e nell’adempimento del proprio dovere di controllo, intendono vederci chiaro su una vicenda che preoccupa non poco e che può aver delle gravi ricadute sulla nostra economia. Cosa si sta cercando di nascondere? Gli atti sono “pubblici” e “non sono coperti da segreto”, condizione quest’ultima che, quantomeno avrebbe dato un senso alla risposta ricevuta“.
“Noi continuiamo la nostra battaglia – annunciano – Abbiamo deciso di inoltrare al responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza del Ministero, una istanza per il riesame della nostra richiesta, in virtù delle leggi che regolano l’accesso civico agli atti. Attendiamo adesso che l’organismo di vigilanza si esprima sulla materia, confidando che lo faccia in tempi brevi e che tutta questa “opacità” non nasconda eventuali fatti di maggior gravità“.
I cinque consiglieri d’opposizione pongono non solo la questione dell’accesso agli atti negato dall’ente portuale, bensì il tema delle responsabilità politiche. “Non si può, poi, non osservare l’apparente immobilismo di Amministrazione, Presidente del Consiglio Comunale e maggioranza che hanno accettato supinamente questa situazione nella quale, peraltro, è coinvolta una eminente esponente della Giunta – sottolineano, ancora una volta – La domanda naturale è: tutti questi lavorano per gli interessi dei cittadini e di tutti gli operatori economici oppure si curano dell’interesse dei soliti pochi? E il “nostro” rappresentante del Comune di Augusta in seno al comitato di gestione dell’Adsp (Dario Niciforo, ndr) nulla ha da dire? La città e il territorio hanno bisogno di risposte. Conosciamo tutti decine di operatori portuali che lavorano con estrema professionalità e che danno lavoro a centinaia di lavoratori ma che, con poche spiegazioni, sono stati inopportunamente messi di lato e non coinvolti nel progetto di finanza dell’Adsp“.