Augusta, governance Autorità portuale, Noè chiede più centralità della Regione
AUGUSTA – “Occorre decidere se le Autorità di sistema portuale devono svolgere il ruolo di protagonisti di sviluppo o, invece, di mera stazione appaltante per le opere portuali. Nel primo caso il ruolo di presidente dovrebbe essere affidato a manager e o persone in grado di proporre al territorio piani di sviluppo con una visione ultradecennale, capaci d’intercettare i cambiamenti in modo veloce. Nella seconda ipotesi, dovendo svolgere solo un ruolo tecnico, sarebbe sufficiente qualsiasi bravo burocrate“. Lo dice Marina Noè (nella foto di repertorio in copertina, ndr), presidente di Assoporto Augusta, che interviene nel dibattito sulla pendente nomina, a presidente dell’Adsp del mare di Sicilia orientale, del funzionario del ministero delle Infrastrutture e attuale commissario straordinario Alberto Chiovelli, indicato un mese fa dal ministro delle Infrastrutture Enrico Giovannini ma su cui una settimana fa il presidente della Regione, Nello Musumeci ha negato l’intesa (non vincolante).
La presidente dell’associazione di operatori portuali non lesina critiche alle governance più recentemente succedutesi alla guida dell’Ente: “Gli investimenti che sono stati realizzati in questi ultimi due anni – sottolinea Noè – erano stati programmati oltre dieci anni fa, per cui bisognerebbe chiedersi semmai perché c’è voluto così tanto tempo per realizzarli. Per il resto abbiamo visto il nulla più assoluto o quasi, solo piccoli progetti che, di fatto, non cambieranno le sorti di questo importante porto energetico. Non ci appassiona il gioco sui nomi, guardiamo piuttosto al ruolo che la legge 84/94 e successive modificazioni hanno voluto dare alle autorità di sistema”.
“Oggi la legge che, ricordiamo, è ancora monca in quanto priva di quella cabina di regia nazionale, che pure era prevista, dovrebbe già essere riformata – sostiene Noè – in quanto le Adsp del territorio italiano continuano a competere tra loro senza fare sistema. Oggi una Adsp è un organismo a sé che, quando va bene, produce grandi infrastrutture, quando va male si limita alla gestione dell’ordinario e a volte neanche a quello. Confidiamo allora che il presidente della Regione siciliana voglia svolgere il ruolo politico che gli appartiene, puntando sulle risorse più importanti che ha la Sicilia: il mare ed i suoi porti“.
“Siamo stanchi di ripetere ad ogni cambio di gestione sempre le stesse cose, lo facciamo da anni – conclude la presidente di Assoporto Augusta – È ormai giunto il momento che in assenza della cabina di regia ministeriale la Sicilia provi a sviluppare un’intesa tra le Adsp dell’isola e proponga un progetto comune in grado di rafforzare il proprio sistema porti, d’altro canto perché mai dovrebbe sedere con un proprio delegato ai comitato di gestione se non per governare o meglio gestire le prerogative che le vengono assegnate dalla norma? Oggi ci si offre l’opportunità di una nuova ripartenza, prendiamo in mano il coraggio e andiamo avanti insieme artefici del nostro destino“.