Augusta, Hangar tra docufilm e prospettive un secolo dopo. Conclusi incontri Naxoslegge-Archeoclub
AUGUSTA – Si è conclusa venerdì 25 settembre l’iniziativa culturale “I cantieri della memoria” organizzata in collaborazione tra Naxoslegge e Archeoclub d’Italia sede di Augusta. Nell’ambito della decima edizione del festival itinerante Naxoslegge (quest’anno nel calendario dei “Grandi eventi” della Regione siciliana), dal titolo “Vae victis – Guai ai vinti” e articolata in due incontri rispettivamente “La memoria del sale”, svolto giovedì 10 settembre, e “La memoria dell’acciaio”, realizzato lo scorso venerdì appunto, sempre nella terrazza del Club Levante sul lungomare Rossini-Granatello.
Il secondo incontro è stato aperto con la lettura a cura di Maria Blundo, segretario del locale Archeoclub, della nota introduttiva del libro “Idroscalo di Augusta – Da aeroscalo a patrimonio comune” a firma dell’avvocato Raffaele Migneco, e con la visione di una versione rieditata e ridotta del premiato docufilm di Lorenzo Daniele “La casa dei dirigibili – l’Hangar di Augusta tra passato e presente”, ha visto tra i suoi ospiti, oltre alla docente giardinese Fulvia Toscano, direttore artistico di Naxoslegge, l’assessore regionale al Turismo, Sport e Spettacolo Manlio Messina. L’esponente del governo regionale è tornato in città a quasi un anno da quel 25 novembre in cui, nella chiesa di San Domenico, tenne a battesimo il progetto dell’Archeoclub dal titolo “Augusta 365” e ha ribadito ancora una volta la necessità e l’importanza di riscoprire pezzi di storia e di cultura spesso dimenticati o, peggio, ignorati, “perché la storia la raccontano i vincitori, la subiscono i vinti – ha affermato l’assessore Messina durante il suo intervento – e incontri come questo ci danno l’opportunità di raccontare quei pezzi di storia cancellata dai libri o che nessuno ha il coraggio di raccontare”.
“La memoria dell’acciaio – ha detto la presidente dell’Archeoclub e referente locale di Naxoslegge, Mariada Pansera – nasce per celebrare i 100 anni dell’Hangar di Augusta, dando voce alla sua storia; alla storia di un “vinto” rimasto, però, “invincibile” poiché ancora presente nella memoria e, sicuramente, nel cuore degli augustani”.
Tra gli ospiti dell’incontro, il presidente nazionale di Archeoclub, il napoletano Rosario Santanastasio, che, con il suo intervento, ha sottolineato quale sia l’obiettivo fondamentale dell’Archeoclub d’Italia, diventata giuridicamente Associazione di promozione sociale (Aps), ovvero preservare e tutelare il patrimonio culturale “perché senza la tutela del nostro patrimonio – ha asserito – domani non riusciremo ad avere memoria di quello che è il nostro passato“.
A seguire, Antonello Forestiere, direttore del Museo della Piazzaforte del Comune di Augusta nonché consulente dello Stato Maggiore della Marina militare, ha subito esordito con una notazione proprio sul Museo in favore dei tanti qualificati ospiti non augustani presenti. “È forse il Museo più piccolo del mondo – ha detto ironicamente – ma con circa settecento cimeli e spazi quattro volte più piccoli di quando ne possedeva duecentocinquanta al Castello svevo, è la migliore dimostrazione di coraggiosa competenza ed amore per la storia militare e per la città”. Sull’Hangar ha puntualizzato alcuni ulteriori passaggi storici in aggiunta a quanto già esposto con la proiezione del film documentario. Ha narrato le vicende di una imponente opera militare che, nata per esigenze di guerra nel 1917, non conobbe mai atti di guerra nei suoi confronti, sia nel primo che nel secondo conflitto mondiale, giungendo così integra ai nostri giorni. I dirigibili, per ospitare i quali era stata edificata, li vide poi soltanto due volte e per un breve periodo, nell’estate del 1924 e del 1925. Così, al ricordo del piccolo OS da cinquemila metri cubi si aggiunse quello del più grande e veloce N.2 da settemila metri cubi, giunti e ripartiti per Ciampino, al comando del mitico pilota di aeronavi, capitano Ilari. L’Hangar avrebbe poi mescolato le sue vicende dal 1926 al 1943 a quelle predominanti dell’idroscalo militare sede dei velivoli del gloriose 83° Gruppo Ricognizione Marittima Lontana dell’Aviazione ausiliaria per la Marina, una delle tre specialità della Regia Aeronautica. Dal 1946 al 1958 dall’aviorimessa principale a mare (oggi sede di cantiere navale) sovrastata dall’Hangar, operarono poi alcuni idrovolanti trimotori Cant.Z.506, sopravvissuti al conflitto, della 149.a Squadriglia Autonoma Soccorso Aereo dell’Aeronautica militare. La stagione “aeronautica” di Augusta, si è chiusa infine nel 1991 quando lasciò per sempre l’Hangar e la sua area di volo antistante la Sezione Aerea della Guardia di finanza che vi aveva operato con i suoi elicotteri per oltre un ventennio. “L’Hangar ora deve ritornare a vivere – ha concluso Forestiere – perché tutta questa pagina di storia non può finire così”.
È quindi intervenuto in videoconferenza il tenente colonnello Francesco Deastis, comandante del Distaccamento aeroportuale di Pantelleria, grazie al quale si è potuto evidenziare un parallelismo con un’altra importante opera dell’architettura bellica siciliana, l’Hangar Nervi presente sulla meravigliosa isola “perla nera del Mediterraneo”. Durante l’interessante e dettagliato intervento, l’ufficiale ha evidenziato le particolarità costruttive di quest’altro hangar, che vedono una struttura incavernata, galleria pseudoipogea lunga 340 metri, costruita sul fianco di una collina e poi riconfigurata e ricoperta da uno strato alternato di materiale lapideo e terra, gettati a terrazzamento proprio per dissimularne la presenza. Sapientemente costruito nella sua parte interna in due livelli, se ne attribuisce la progettazione al noto ingegnere del Regime, Luigi Nervi, attribuzione dovuta proprio grazie alla presenza della struttura cosiddetta geodetica tipica dell’architetto: questa è caratterizzata dalla presenza di 26 archi liberi innestati nel grandioso ambiente “a volta” che corre lungo tutta la galleria centrale. Costruito in epoca pre-bellica e terminato nel 1939, l’Hangar Nervi ha ospitato numerosi velivoli della Regia Aeronautica e dell’allora Forza aerea alleata tedesca, divenendo un punto nevralgico nelle operazioni del Mediterraneo durante la Seconda Guerra mondiale.
Durante la discussione, il comandante Deastis ne ha poi evidenziato il ruolo che ha contribuito a rinsaldare il legame con la popolazione isolana, sottolineando come l’Hangar sia servito da rifugio durante i tremendi e prolungati bombardamenti degli anglo-americani nel 1943. Pochissimi i danni subiti dalla struttura: oggi, infatti, è perfettamente funzionante e continua a essere utilizzato quale ricovero per i numerosi velivoli dell’Aeronautica, delle altre Forze Armate e corpi di polizia, oltre a velivoli stranieri alleati. Pur soffrendo di ammaloramenti dovuti all’età e ai fattori atmosferici, esso risulta ben conservato. Sotto la supervisione della Soprintendenza competente sono oggi in atto interventi per preservarne ulteriormente la bellezza architettonica oltre che la piena funzionalità. A tal proposito, il tenente colonnello Deastis ha sottolineato che opere così uniche andrebbero assolutamente conservate in considerazione della bellezza storico-artistica che rappresentano nel patrimonio architettonico siciliano, ma ancor più per il patrimonio culturale che rappresentano in relazione alla vita del territorio, concludendo e augurando all’Hangar di Augusta di ottenere nell’immediato futuro una più adeguata sorte.
Nel corso della serata, il regista augustano Lorenzo Daniele ha introdotto il suo docufilm “La Casa dei Dirigibili – l’Hangar di Augusta tra passato e presente” prodotto circa tre anni fa in collaborazione con Sicilia film commission e con il sostegno dell’associazione di volontariato “Hangar team Augusta”, con la consulenza scientifica di Ilario Saccomanno e Antonello Forestiere. Il film racconta i 100 anni di storia di questo importante e imponente monumento di archeologia industriale presente ad Augusta ed è servito a sensibilizzare l’opinione pubblica locale al recupero dello stesso e alla sua restituzione alla cittadinanza. Infatti, successivamente all’uscita del film, alcune associazioni locali hanno organizzato una raccolta firme per sensibilizzare le autorità competenti sulla riapertura del “Parco dell’Hangar” alla pubblica fruizione e per chiederne la candidatura per l’inserimento nella World heritage list dell’Unesco. Un anno e mezzo fa l’avvio istituzionale dell’iter di candidatura dell’Hangar per dirigibili di Augusta all’inserimento nella lista del patrimonio mondiale Unesco. Inoltre, il regista Daniele ha sottolineato come il docufilm abbia suscitato grande interesse nell’ambito dei festival e delle rassegne cinematografiche cui ha partecipato, ponendo particolarmente l’accento sul Firenze Archeofilm nell’ambito del quale l’opera ha ricevuto ben due premi da parte della Giuria di qualità.
Presente all’iniziativa di Naxoslegge-Archeoclub anche Ilario Saccomanno, presidente dell’associazione “Hangar team Augusta” che, dichiarandosi disponibile per future forme di collaborazione tra i rispettivi sodalizi, ha sommariamente ricordato quanto i volontari della sua associazione abbiano già fatto in passato e quanto continuano a fare, pur in maniera discreta, per il recupero e la valorizzazione dell’Hangar e delle aree adiacenti.