Augusta, il Partito democratico al San Biagio discute di portualità. Totis elenca criticità e proposte
AUGUSTA – Si è svolta ieri pomeriggio, nell’auditorium comunale “Liggeri” di palazzo San Biagio, l’assemblea tematica sul porto commerciale promossa dal Partito democratico, aperta alla cittadinanza e all’associazionismo. Annunciata per lo scorso 27 maggio, poi rinviata, ha avuto quale il titolo “Stato dell’arte e prospettive nell’Adsp della Sicilia orientale“, in riferimento all’Autorità di sistema portuale del mare di Sicilia orientale che riunisce i porti di Augusta, Catania e Pozzallo.
È intervenuto quale relatore Giambattista Totis, storico dirigente della sinistra augustana nonché apprezzato dirigente scolastico in pensione. Ha ripercorso le tappe principali che hanno determinato l’evoluzione delle autorità portuali, fino alla legge di riordino che porta il nome dell’allora ministro Graziano Delrio, e la più recente configurazione delle Zone economiche speciali (Zes), con quella della Sicilia orientale guidata da un anno e mezzo da un commissario catanese.
Dopo aver illustrato gli indirizzi del Piano strategico nazionale della portualità e della logistica, ha sottolineato le scelte contenute nel Piano operativo triennale adottate dall’Autorità di sistema portuale di Augusta-Catania, affermando che “rilevano significativi scarti tra quanto dichiarato nel documento operativo e le iniziative in corso di realizzazione“. Particolarmente critica la relazione su quegli “aspetti per i quali il Piano operativo si è rivelato generico e privo di indicazioni puntuali“.
Totis ha posto particolare enfasi sulla asserita “mancanza di informazioni alla città sullo stato dell’arte delle Zes e sul silenzio in merito alle operazioni in corso, fatto che desta preoccupazioni significative per la sua efficace applicazione nelle aree di intesse dell’Adsp, specie se confrontate con i risultati già acquisiti nella Regione Campania, dove già sono state attuate e sono in corso di attuazione investimenti privati per circa un miliardo, con riflessi positivi sull’occupazione, vedi circa duemila posti di lavoro nuovi“.
Sempre nell’ambito della rada megarese, il relatore ha criticato la “mancanza di indicazioni sulla gestione dei Forti Garcia e Vittoria che, pur nella competenza dell’Adsp, restano abbandonati all’oblio“. Analoghe osservazioni sono state esposte circa le “indicazioni operative su come intervenire per la gestione degli impianti per l’uso del Gnl“. Al riguardo, sono state richieste “esplicite iniziative” all’amministrazione comunale, a cui il Pd cittadino avrebbe “proposto di promuovere specifici convegni, con la partecipazione di esperti a livello nazionale, coinvolgendo anche le associazioni ambientaliste con propri esperti, per rispondere efficacemente alle preoccupazioni sulla sicurezza presenti nella città sulle nuove installazioni per l’uso del Gnl“.
È stata infine proposta la costituzione di un “comitato permanente“, oltre che di un “ufficio documentazione ed analisi“, i quali, “coinvolgendo le risorse umane presenti sul territorio e non solo gli addetti ai lavori, supportino l’amministrazione nell’avvio di iniziative di informazione alla città e di monitoraggio permanente sulle attività portuali, sulla prevista nascita del polo per la cantieristica e sui costi delle operazioni connesse al bunkeraggio“.
Diversi gli interrogativi sollevati da Totis sul cosiddetto waterfront portuale, tra ex Hangar per dirigibili e aree umide retrostanti le banchine di Punta Cugno, sulla circolazione delle acque in prossimità del ponte al Rivellino, magari promuovendo uno “studio delle correnti utilizzando le analisi preliminare alla formazione del nuovo Prg“, di cui ha chiesto pubblicamente aggiornamenti sullo stato dell’arte. Ultima proposta proveniente dal relatore, l’estensione della competenza dell’Adsp del mare di Sicilia orientale al porto rifugio di Targia e alle banchine di Siracusa.
Come ha fatto sapere il segretario cittadino del Pd, Luca Vita, sarà il consigliere comunale del partito, Giancarlo Triberio, a “farsi portavoce in seno alle istituzioni cittadine” delle istanze emerse dalla relazione di Totis e dall’assemblea pubblica.