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Augusta, la città affidata al patrono San Domenico. I momenti di un atteso e intenso “abbraccio”

AUGUSTA – Dopo i due anni di “confinamento” nella sua chiesa, a causa della sospensione delle processioni durante l’emergenza pandemica, il simulacro di San Domenico di Guzmán è tornato ieri per le vie dell’Isola, insieme al Braccio reliquiario (uscito alla vigilia), nel giorno del patrocinio. È tornato idealmente ad abbracciare la città, accolto da numerosi cittadini, devoti al santo predicatore o legati a una tradizione che affonda le radici nella leggenda della sua apparizione per la “cacciata” dei turchi fatta risalire al 24 maggio 1594.

Gli eventi liturgici hanno visto la regia del nuovo amministratore parrocchiale della chiesa Madre, don Alfio Scapellato, con la collaborazione del comitato parrocchiale dei festeggiamenti in onore del santo patrono. Le celebrazioni hanno avuto il via il 14 maggio con l’apertura della cappella nella chiesa di San Domenico e la “svelata” del simulacro (qui la diretta streaming), e si chiuderanno il 31 maggio con la “conservata” della statua del santo predicatore.

Un contributo di rilievo agli eventi liturgici è giunto da padre Giovanni Calcara, frate del convento di San Domenico nel comune di Soriano Calabro (Vibo Valentia), a cui è stata affidata la predica del novenario del 15 maggio, nonché uno dei tre messaggi alla città, particolarmente apprezzato dalla folla festante, in occasione della sosta in piazza Duomo della processione per il patrocinio (qui la diretta streaming). Gli altri due messaggi sono stati espressi, sempre sul palchetto allestito a ridosso della via Principe Umberto, dall’amministratore parrocchiale della chiesa Madre, don Scapellato, e dal sindaco Giuseppe Di Mare. Un momento in cui la città è stata solennemente affidata a San Domenico.

Il momento più intenso dopo la trionfale uscita del simulacro di San Domenico (qui la diretta streaming), accolto dai devoti nella piazza sul lato di ponente dell’Isola tra le luci che preparano al tramonto. La processione più attesa, conclusa all’approssimarsi della mezzanotte con il rientro del simulacro (qui la diretta streaming), ha restituito lungo l’itinerario l’abbraccio quasi fisico tra il santo patrono e i cittadini, giacché è stato possibile osservare anche numerosi genitori sollevare i propri bambini accanto al fercolo per far sì che potessero entrare in contatto con la statua. Emozioni di una giornata aperta dalla concelebrazione eucaristica con Panegirico del santo, presenti le autorità civili e militari del territorio, che al momento dell’offertorio aveva visto la tradizionale offerta da parte del sindaco di un cero votivo al santo patrono per la “protezione” della città.

Quanto ai festeggiamenti “laici”, l’amministrazione comunale, insieme agli uffici e ai volontari di protezione civile, ha provveduto a organizzare eventi sportivi e spettacoli musicali, su tutti, i concerti in piazza Castello di Lello Analfino e Tinturia del 21 maggio, l’evento clou con i Nomadi del 23 e lo spettacolo di cabaret seguito dalla musica di Dolcenera di ieri nella tarda serata. Ha inoltre varato il piano straordinario di viabilità, rendendo nelle giornate del 23 e 24 l’Isola sostanzialmente “off limits” per i non residenti, e consentendone il raggiungimento tramite la previsione di aree parcheggio alla Borgata e in centro, collegate da un servizio di bus navetta. Il piano, nonostante alcuni prevedibili disagi per i residenti dell’Isola, ha retto l’impatto dei pullman provenienti da fuori città in occasione del concerto dei Nomadi.

Quest’anno la festa del patrocinio ha fatto a meno dei tradizionali fuochi d’artificio, decisione condivisa dalle organizzazioni parrocchiale e comunale, in segno di rispetto per la popolazione ucraina. Immancabili, invece, le marce e gli inni eseguiti dalla banda musicale, il Corpo bandistico “Federico II – città di Augusta” che proprio il 24 maggio celebra l’anniversario dalla rifondazione, il quattordicesimo. Resterà la memoria di festeggiamenti che hanno coinvolto tutte le comunità parrocchiali del territorio, con i rispettivi parroci che hanno officiato a turno le sante messe nella chiesa di San Domenico, ma anche ordini religiosi e cavallereschi, scuole e associazioni.


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