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Augusta, la settecentesca Ricetta di Malta donata alla città. Numerosi i messaggi di compiacimento

AUGUSTA – La storica Ricetta di Malta, immobile che pur essendo noto alla Soprintendenza non è mai stato vincolato, entra a far parte del patrimonio immobiliare comunale. L’edificio che ha il suo prospetto principale su via Epicarmo 406, nell’Isola, è stato infatti donato al Comune dalla proprietaria, prof.ssa Isabella Palumbo Fossati, triestina di nascita e veneziana di adozione, con una lettera d’intenti del 29 aprile scorso (per il tramite del procuratore speciale, avvocato Concetto Lombardo).

L’atto sostanzialmente conclusivo è di pochi giorni fa, 12 luglio, con la delibera di giunta di accettazione della proposta di donazione, che precede il rogito notarile. La Ricetta di Malta è stata per anni oggetto dell’attivismo, da cultore di storia patria, dell’attuale assessore Giuseppe Carrabino, che nell’ottobre di quattro anni fa ricevette in affidamento le chiavi dalla proprietaria, “con la specifica finalità di condurre eventuali trattative per l’acquisizione dell’immobile al patrimonio della città“, come si legge nella delibera.

Contestualmente all’acquisizione, viene espresso “l’auspicio che possa costituire un polo d’attrazione culturale di alto profilo in armonia con i desiderata della famiglia nell’esclusivo interesse della storia, dell’arte e del legame atavico con la Città di Augusta“.

La Ricetta è un complesso produttivo e commerciale eretto nell’attuale configurazione dall’Ordine dei Cavalieri di Malta (presente in città dal 1529, quando la flotta dei cavalieri di Rodi fece ingresso nel porto trovando accoglienza da parte della popolazione), subito dopo il terremoto del 1693 che devastò i locali della prima “Ricetta”. La struttura rimase operativa per poco più di un secolo fino ai primi dell’Ottocento (clicca qui per il capitolo dedicato nella Breve storia di Augusta).

Nella relazione tecnica del 3 giugno scorso, si legge che attualmente “si trova in uno stato di fatiscenza totale“, giacché “le strutture, infatti, sono compromesse a causa di diversi cedimenti sia nei prospetti che nelle pareti interne” e “il fabbricato, inoltre, risulta privo della copertura (crollata a causa del terremoto del 1990, ndr) e di ogni tipo di impianto e di servizio, essendo pertanto inabitabile“.

A rendere nota l’accettazione della donazione è stato il sindaco Giuseppe Di Mare, con le seguenti parole: “Con legittimo orgoglio ho il piacere e l’onore di annunciare l’esito positivo di una lunga interlocuzione che ha visto protagonista l’assessore Giuseppe Carrabino con l’acquisizione al patrimonio comunale di uno dei monumenti simbolo della città, carico di storia e di vicende che legano la comunità civica ed ecclesiale all’Ordine di Malta. Nel ringraziarlo per aver nel corso degli anni operato e sensibilizzato la comunità sulla necessità della salvaguardia del monumento, non posso che esprimere il plauso dell’amministrazione per un edificio che viene restituito alla città che potrà, non solo fruirlo, ma soprattutto riscoprirlo nella sua storia e nella sua bellezza”.

Oggi il monumento viene donato al Comune – ha dichiarato il presidente del consiglio comunale, Marco Stella per la sensibilità culturale dell’ultima proprietaria, Donna Isabella Palumbo Fossati che ha convenuto con l’assessore Giuseppe Carrabino la cessione per l’interesse collettivo e destinare così questo complesso monumentale ad attività culturali di grande respiro. Un gesto che riafferma il legame tra la città e la storia di questa nobile famiglia che nel corso dei secoli ha ricoperto ruoli apicali in ambito militare“.

Quindi l’assessore Giuseppe Carrabino, soddisfatto per l’esito della vicenda, ha affermato: “Desidero esprimere sincera gratitudine a Donna Isabella per la fiducia riservatami. Non posso non ricordare quando, pur non conoscendoci personalmente, mi contattò per la prima volta con l’intento di affidarmi la possibilità di interessarmi alla vendita dell’immobile. Sono trascorsi diversi anni, ricordo i numerosi tentativi e taluni interventi di opinionisti da salotto che periodicamente, anche a mezzo stampa, vanificavano percorsi e obiettivi. Già in passato, le precedenti amministrazioni avevano anche realizzato dei progetti di restauro e riuso della struttura ma in effetti non vi è stato mai alcun seguito. Sono onorato che questo mio sogno si sia concretizzato potendolo così inserire nel novero degli obiettivi raggiunti dall’amministrazione di cui mi onoro far parte“.

Nel mese di agosto 2018 – ha altresì ricordato Carrabino – grazie al gruppo “Destinazione futuro” presieduto da Rosario Sicari (oggi assessore alle politiche giovanili), era stato realizzato un documentario che per la prima volta ha permesso alla città di poter ammirare e apprezzare la bellezza del monumento. Un documentario che mi vide inconsapevole cicerone ma che fu l’inizio di quella fermezza e caparbietà che hanno permesso il raggiungimento dell’obiettivo. Oggi la “Ricetta” appartiene alla città!“.

Sono pervenuti alla Redazione ulteriori messaggi di compiacimento, in particolare dal fronte siracusano.

Interviene lo storico dell’arte prof. Paolo Giansiracusa, consigliere d’amministrazione della Fondazione Inda di Siracusa, nonché socio onorario della Società augustana di storia patria, sodalizio fondato e presieduto fino a novembre dallo stesso Carrabino. “Apprendo con viva soddisfazione dall’Amministrazione comunale di Augusta (dal sindaco Giuseppe Di Mare e dall’assessore Pino Carrabino) – riferisce l’accademico in una nota – che il grande complesso architettonico settecentesco della Ricetta di Malta è passato dalla proprietà privata alla Città. La notizia è di grande importanza perché inaugura una nuova stagione di collaborazione tra il pubblico e il privato all’insegna della salvaguardia dei beni culturali. Vero punto di forza di carattere internazionale, espressione dell’intesa tra i Cavalieri Gerosolomitani e la Piazzaforte di Augusta, dopo l’inspiegabile abbandono e l’assenza degli enti locali, il monumento riprende la strada della rivitalizzazione. Mi corre l’obbligo di ringraziare l’amico Giuseppe Carrabino per la perseveranza con cui ha seguito l’iter della demanializzazione“.

Per l’occasione torna a intervenire su un bene monumentale di Augusta, dopo le posizioni espresse sul progetto di restauro del Castello svevo, il siracusano Giuseppe Brunetti Baldi, consigliere nazionale dell’Istituto italiano dei castelli. “Con immensa soddisfazione, ho appreso della acquisizione al patrimonio del Comune di Augusta del settecentesco edificio, sede della Ricetta di Malta – afferma – Da diversi anni ero al corrente dell’interessamento di Giuseppe Carrabino, da sempre cultore di storia cittadina, alla prestigiosa testimonianza della presenza dei Cavalieri di Malta ad Augusta. Nel 1648 infatti, i forti dissapori con il Senato di Siracusa, spinsero i Cavalieri nella Piazzaforte di Augusta, ove stabilirono la loro “Ricetta“. Augusta diventò il porto di approvvigionamento dell’Ordine per il grano diretto a Malta ed anche per la produzione e l’esportazione di ingenti quantità di biscotto caricato sulle navi in partenza. La città di Augusta concesse un grande terreno dove i Cavalieri edificarono non solo il palazzo del Ricevitore ma anche i magazzini, i forni, il mulino, il macello, tutti destinati alla produzione del biscotto, delle gallette e della carne salata necessari alla cambusa della squadra navale dei Cavalieri“.

Ora con atto notarile l’ultima proprietaria ha donato alla Città di Augusta l’edificio bisognoso di restauro, ma che tuttavia dispiega intero il suo fascino rievocando i fasti dell’Ordine di Malta nella città di Augusta – aggiunge Brunetti Baldi – Grande è la riconoscenza dovuta a Giuseppe Carrabino, attuale assessore alla Cultura ed all’Urbanistica, che con l’approvazione ed il sostegno del sindaco, Giuseppe Di Mare, ha conseguito un risultato che contribuirà a dare alla Città di Augusta il giusto rilievo storico culturale che gli ultimi decenni, caratterizzati da una sfrenata industrializzazione avevano cancellato. Il restauro del Castello Svevo, il decoro di una via Garibaldi, ormai riconosciuta come via Sacra, la valorizzazione dei Forti a mare e dell’Hangar e via dicendo, saranno i cardini necessari ad una visione di una Augusta che torni ai fasti culturali che le consentano uno sviluppo turistico più che meritato“.

(Nella foto di repertorio in copertina: uno dei due prospetti della Ricetta di Malta, su via Cordai)


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