Augusta, nave-quarantena Aurelia, il sindaco Di Pietro: “Ho disposto divieto assoluto di sbarco”
AUGUSTA – Arriverà domani nel porto Megarese (nella foto di repertorio in copertina) la nave-quarantena “Aurelia“, noleggiata dal ministero dell’Interno, con 273 migranti tunisini saliti a bordo a Lampedusa, di cui una ventina positivi al Covid-19 (sarebbero 23). Ma non potrà sbarcare nessuno anche per effetto dell’ordinanza del sindaco Cettina Di Pietro, emanata oggi sul modello del provvedimento precauzionale adottato ieri dal collega di Trapani, Giacomo Tranchida.
È la stessa Di Pietro, da noi interpellata, a comunicarci l’adozione del provvedimento: “Con ordinanza n. 36 ho infatti disposto, a tutela della salute dei miei concittadini, il divieto assoluto di sbarco. Non è accettabile che la responsabilità sia demandata ai sindaci costretti ad emanare ordinanze, spostando il problema da un territorio ad un altro“.
“Stamane ho avuto notizia dell’arrivo presso il nostro porto commerciale di Augusta della nave Aurelia della compagnia Snav, per la giornata di domani, 22 agosto – ci riferisce in premessa il sindaco Di Pietro – In questo delicato frangente di pandemia ed in assenza di indicazioni certe da parte del governo regionale che, al di là della ordinanza n. 31 del 9 agosto, non ha adottato misure idonee a tutelare il territorio, similmente a quanto già fatto dal sindaco di Trapani (porto da cui la predetta nave proviene) sono stata costretta ad emettere analoga ordinanza“.
Il sindaco di Trapani, Tranchida ha invece puntato il dito contro una “maldestra gestione romana della nave Aurelia“, noleggiata dal 14 agosto e gestita dal ministero dell’Interno, parlando di “scivolone” da evitare per il futuro. In riferimento alla considerazione della contemporanea presenza nelle acque di Trapani di un’altra nave-quarantena, la “Gnv Azzurra”, con circa 600 migranti a bordo.
Con la sua ordinanza anti-sbarco, revocata stamani solo dopo che la nave-quarantena ha lasciato le acque di Trapani alla volta di Augusta, aveva disposto che i 273 migranti “siano mantenuti a bordo della nave medesima (vigilata a mare dalle Forze dell’ordine, necessariamente da potenziarsi) in isolamento e sotto costante osservazione da parte dell’Autorità Sanitaria per tutto il periodo della quarantena e, comunque, fino all’esito dell’esame rino-oro-faringeo finalizzato ad accertarne la eventuale positività al Covid19, nonché – nelle more della definizione di un eventuale protocollo sanitario tra il Ministero dell’Interno e la Regione Siciliana – la compiuta profilassi medica di ciascun migrante posto a carico delle aziende sanitarie provinciali della Regione – per come disposto all’art. 3 comma e dell’OPRS (Ordinanza del presidente della Regione siciliana, ndr) n. 31 del 09/08/2020”. Un divieto di sbarco esteso, per il periodo della quarantena, anche al “personale di bordo e/o di assistenza in stretto contatto con gli stessi migranti”.