Augusta, padri-detenuti “in viaggio” con i figli grazie alla lettura. Concluso progetto tra casa reclusione e Naxoslegge
AUGUSTA – Si è concluso ieri, nella cosiddetta “Area verde” della Casa di reclusione di Augusta, il progetto “In viaggio con papà”; viaggi da fermi per conquistare il mondo”, nato dalla collaborazione tra la Casa di reclusione di Augusta e “Naxoslegge“, festival itinerante della narrazione, della cultura e del libro che ha già collaborato in diverse occasioni con l’istituto penitenziario.
Dopo i saluti e i ringraziamenti, Antonio Gelardi, direttore del carcere, ha sottolineato come il progetto nasca dalla riconosciuta importanza della tutela della genitorialità in carcere, tema al centro dell’attenzione del ministero della Giustizia, oltre che dell’associazione nazionale “Bambinisenzasbarre”, che ha come obiettivo quello di evitare che persone che non hanno commesso reati, i bambini, siano penalizzati nella relazione con il loro genitore-detenuto.
Allo stesso modo il tema, come ribadito da Gelardi, è oggetto di particolare attenzione anche nel decreto legislativo di recente emanazione, nella parte in cui prevede, per i locali destinati ai colloqui con i familiari, una dimensione riservata del colloquio, disponendo che particolare cura venga dedicata ai colloqui con i minori di anni 14.
Il progetto, inaugurato nel mese di giugno, ha inteso proporre il libro e la lettura quali strumenti pedagogici non solo di rieducazione e cultura ma soprattutto come un mezzo di evasione che consentisse ai detenuti che hanno preso parte al progetto insieme ai loro figli di riappropriarsi della “genitorialità negata” e di esprimere quella emozionalità che in frangenti tanto particolari come la detenzione si tende, spesso, a sacrificare.
Gli incontri di “In viaggio con papà” si sono svolti presso l’ “Area verde” della casa di reclusione durante i mesi estivi ed oltre. Ai quattro detenuti coinvolti, oltre alle tradizionali ore di colloquio, sono state concesse ore supplementari da trascorrere con i propri figli minori (complessivamente sei), leggendo i libri che loro stessi avevano scelto in giugno e immaginando insieme un viaggio che hanno poi trascritto, dando vita a veri e propri cahier di viaggio che sono stati letti ieri davanti ad un numeroso, attento e commosso pubblico.
Come ha dichiarato la docente Mariada Pansera, referente locale di “Naxoslegge”, nulla in questo progetto è stato tralasciato e, dunque, anche le mogli e madri dei minori, seguite in uno spazio diverso, da due esperte psicologhe, hanno avuto modo di esprimere se stesse e le difficoltà di crescere i loro bambini senza una figura paterna presente nella quotidianità della gestione familiare.
Il progetto, in una inaspettata giornata di sole, ha visto l’ampia e commossa partecipazione della comunità esterna, tra cui rappresentanti di associazioni di volontariato e del Kiwanis club di Augusta, dinanzi alla lettura di un viaggio di emozioni, alla cui stesura i detenuti sono stati guidati dalla stessa Pansera, che li ha sostenuti nell’esternazione di sentimenti d’affetto e di forte senso di responsabilità genitoriale.
Anche i bambini hanno voluto raccontare il loro “viaggio” tanto sperato con i rispettivi papà, mentre le madri hanno lasciato parlare una di loro a nome di tutte, per esprimere sentimenti di eguale affettività ma da un diverso punto di vista.
Tra le figure coinvolte nel progetto, anche la psicologa Giovanna Falco e Fulvia Toscano, direttore artistico di “Naxoslegge”, la quale ha evidenziato come, in una società ove la figura del padre assume sempre meno rilievo, si avverta comunque l’esigenza per un figlio di ricercare il padre ad un certo punto del proprio percorso di vita.
Nell’evento conclusivo di ieri, è emerso, forte, l’intento della direzione della casa di reclusione di far sì che tale esperienza possa trovare nuovi tempi e spazi, per evitare che la difficoltà di esercitare il ruolo paterno non diventi una pena aggiuntiva alla privazione della libertà.