Augusta, petroliera straniera fermata nel porto megarese dalla Guardia costiera
AUGUSTA – La Guardia costiera di Augusta ha emesso un provvedimento di fermo amministrativo, a seguito di ispezione a bordo, a carico di una nave petroliera straniera che era in rada in attesa di effettuare operazioni commerciali nei pontili di una raffineria della zona industriale.
Alla petroliera sono state contestate “numerose gravi carenze – si legge nel comunicato della Capitaneria di porto di Augusta – connesse alla sicurezza della navigazione ed alla salvaguardia dell’ambiente“, la cui eliminazione dovrà essere accertata, sempre ad opera del personale specializzato della Guardia costiera, prima della revoca del provvedimento di “detenzione”.
Durante gli accertamenti a bordo, sono emerse “rilevanti avarie al sistema principale di governo, ai sistemi di arresto remoto degli impianti in situazioni di pericolo ed al sistema di alimentazione elettrica d’emergenza (diesel generatore)“, nonché “gravi malfunzionamenti dei sistemi di chiusura a distanza delle porte tagliafuoco, dei sistemi di propulsione delle due imbarcazioni di salvataggio, del sistema di monitoraggio dell’effluente in discarica dei prodotti di lavaggio delle cisterne del carico“, e inoltre “una scarsa familiarità di alcuni membri dell’equipaggio con i sistemi di sicurezza antincendio della nave“.
La petroliera fermata è la quarta nave straniera sottoposta quest’anno, nel porto di Augusta, a un provvedimento di fermo Psc, acronimo che sta per Port State control.
“Gli accertamenti a bordo – puntualizza la locale Capitaneria di porto – condotti in conformità a quanto previsto dalla normativa nazionale, comunitaria ed internazionale recante le disposizioni dettate per la sicurezza delle navi, la prevenzione dell’inquinamento e le condizioni di vita e di lavoro a bordo per le navi che approdano nei porti comunitari, e che navigano nelle acque sotto la giurisdizione degli Stati membri, si inquadrano nell’ambito dei controlli dello Stato di approdo (Post State Control, P.S.C.) del Memorandum di Parigi 1982, che riunisce 27 Servizi di Guardia costiera – Autorità marittime, di cui l’Italia fa parte fin dalla sua stipula“.