Augusta, presidenza Adsp, presidente del consiglio Stella replica al segretario provinciale Pd Adorno
AUGUSTA – Si innescano anche botta e risposta individuali nel contesto infuocato della nomina pendente alla presidenza dell’Autorità di sistema portuale del mare di Sicilia orientale. “Il Partito democratico che ha scippato l’Autorità portuale di Augusta in favore di Catania quando stava al governo dell’Italia e della Sicilia, il Partito democratico di Siracusa che allora aveva un assessore regionale nella giunta di quel presidente Rosario Crocetta che diede parere favorevole allo scippo facendolo concretizzare, quello stesso partito oggi parla del futuro del Porto di Augusta per bocca di un segretario provinciale del quale mezza dirigenza ne ha già chiesto le dimissioni per incapacità politica“. Così il presidente del consiglio comunale di Augusta, Marco Stella replica al siracusano Salvo Adorno, eletto un anno fa segretario provinciale del Partito democratico.
“Credo che Adorno e il Partito che ancora formalmente rappresenta a Siracusa – aggiunge Stella – non abbiano l’autorevolezza necessaria a criticare chicchessia su questa richiesta – avanzata dai Comuni di mezza Sicilia e dal Governo regionale – di una governance Adsp legata al territorio, e non ai diktat delle segreterie romane. Evidentemente c’è chi ancora coltiva nostalgia di quei ‘bei tempi’, insieme ai nuovi alleati arrivati da un cambiamento che si è concretizzato solo nella loro dichiarazione dei redditi“.
Salvo Adorno interveniva ieri a seguito della convergenza resa pubblica tra il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, l’assessore regionale Marco Falcone, e i sindaci di Catania (Salvo Pogliese), Augusta (Giuseppe Di Mare), Melilli (Giuseppe Carta) e Priolo Gargallo (Pippo Gianni) sulla richiesta di una “eccellenza siciliana” al vertice dell’Adsp del mare di Sicilia orientale, dopo che la stessa Regione ha negato l’intesa al Ministero sulla nomina dell’ingegnere romano Alberto Chiovelli, attuale commissario straordinario dell’Ente portuale, indicato presidente dal ministro Enrico Giovannini.
“È una governance pensata in modo da garantire un rapporto sinergico tra interessi nazionali e esigenze dei territori. Di fronte a questa impostazione rivendicare un commissario siciliano a tutela degli interessi locali, appare pretestuoso e mostra tutte le debolezze politiche di una operazione clientelare – ha asserito Adorno – Ma la domanda è: quale idea hanno i sindaci sul futuro dell’area industriale e del porto di Augusta. L’impressione è che la richiesta di sostituzione risponda solo a vecchie e usurate logiche di potere, le stesse che hanno portato la Sicilia all’attuale stato di crisi strutturale“.
“Colpisce l’assoluta mancanza di motivazioni concrete a supporto della richiesta di sostituzione: una generica accusa di continuità con la precedente gestione, cui si aggiunge la richiesta della nomina di un commissario espressione della realtà locale che sarebbe, a detta dei sindaci, solo per questo più vicino alle esigenze del territorio – ha proseguito il segretario provinciale del Pd – Nessuna critica circa le strategie e i progetti dell’Autorità di sistema, nessun addebito sulla gestione ordinaria, nessuna individuazione di errori microscopici o macroscopici, neppure un dubbio più o meno fondato sulla competenza del curriculum del commissario. Tutto ciò è inquietante perché sembra avvalorare l’idea di un asse politico che mira a una mera sostituzione con figure omogenee alla destra che i sindaci e il presidente rappresentano, oppure ancora peggio, sembra adombrare che i veri motivi per cui si chiede la sostituzione siano pubblicamente indicibili, come spesso avviene in politica”.
“In primo luogo la nostra Adsp risponde, direi fortunatamente, a una governance complessiva e integrata del sistema portuale nazionale capace di inserirla in modo competitivo nel quadro portuale europeo, la vera forza del sistema della Sicilia orientale e quindi del porto di Augusta risiede nella capacità di relazioni virtuose con lo Stato – ha sottolineato, infine, Adorno – che sono appunto garantite dalla nomina ministeriale, che deve prescindere da qualunque localismo è mirare solo ed unicamente alla competenza. D’altronde la governance dell’Autorità di sistema è pensata in modo tale da garantire le domande e le esigenze dei territori attraverso il Comitato di gestione che ha ampi poteri di controllo e deliberativi e che vede la presenza dei rappresentanti della Regione dei comuni, inoltre c’è la commissione consultiva, che raccoglie le rappresentanze degli interessi delle imprese e dei lavoratori, permettendo al territorio partecipazione e trasparenza sulle scelte strategiche“.
(Nel collage in copertina: a sinistra Salvo Adorno, a destra Marco Stella)