Augusta, primo raduno dei “ciaramiddari” siciliani. Oltre venti zampogne sabato per il centro storico
AUGUSTA – Si terrà nel centro storico di Augusta, nel pomeriggio di sabato 11 dicembre, il primo raduno dei “ciaramiddari” siciliani, dedicato agli appassionati dell’arcaico strumento musicale a fiato anche noto nell’Italia centro-meridionale come zampogna.
L’evento è stato ideato dall’augustano Emanuele Di Grande (nella foto di repertorio in copertina, ndr), “ciaramiddaro” per hobby nonché presidente del Corpo bandistico “Federico II – Città di Augusta”, che intervistammo quattro anni fa quando riportò in città il suono della zampogna, in quell’occasione un modello molisano in Mib ricevuto in dono dai congiunti. L’iniziativa è promossa dalla Società augustana di storia patria presieduta da Salvatore Romano, nell’ambito del cartellone comunale di eventi “Natale ad Augusta”, con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura, Tradizioni e Promozione del territorio guidato da Giuseppe Carrabino.
Gli oltre venti “ciaramiddari” saranno accolti alle 17,30 nel salone di rappresentanza del palazzo di città dal sindaco Giuseppe Di Mare. Dopo i saluti istituzionali, si susseguiranno racconti di maestri e costruttori della tradizionale zampogna in Sicilia.
Quindi alle 18,30 avrà inizio il corteo lungo la “via dei presepi” locale (che richiama nel titolo dato dall’Assessorato “Le vie dei presepi”, l’annuale iniziativa dell’Arcidiocesi di Siracusa), da piazza Duomo attraverso via Principe Umberto, via Garibaldi e piazza San Domenico, laddove sono esposti dipinti, sculture, pale d’altare e presepi all’interno di chiese parrocchiali, rettoriali ed ex conventuali, ma anche negli androni di palazzi privati e vetrine delle attività commerciali.
Lungo il percorso i “ciaramiddari”, armati di zampogna “a paro” siciliana, eseguiranno nenie natalizie all’interno della chiesa Madre, nonché delle chiese di San Domenico, Annunziata, San Giuseppe, Anime Sante e Sant’Andrea.
Qui di seguito l’elenco degli strumentisti che si esibiranno ad Augusta: Camillo Alizzi (Acireale), Giovanni Bottino (Aci Catena), Davide Pellegrino (Santa Lucia Sopra Contesse, Messina), Gioele Galizia (Noto), Giuseppe Marziano (Noto), Francesco Salanitri (San Gregorio di Catania), Giuseppe Caramagno (Brucoli, Augusta), Alfio D’Agata (Pedara) Salvatore Ferlito (Avola), Giusy Morale (Avola), Flavio Tina (Avola), Benedetto Corso (Siracusa), Enrico Di Dio (Priolo Gargallo), Nino Scifo (Rosolini), Marco Mavica (Maletto), Angelo Arrigo (Maletto), Alfio Pesce (Adrano), Giuseppe Russo (Adrano), Franco Venuto (Rometta), Antonio Visalli (Rometta), Benedetto Saija (Rometta), Santino Scordino (Barcellona Pozzo di Gotto), Giuseppe Barbera (Monforte Marina, Monforte San Giorgio), Emanuele Di Grande (Augusta).
“Mi sono appassionato a questo strumento sin dal 2015 – riferisce in una nota Emanuele Di Grande – quando ho iniziato a suonare gli aerofoni pastorali, più propriamente “cornamusa”, sostituita dopo appena due anni con la zampogna molisana e recentemente con la zampogna “a paro” siciliana. Ho censito tutti gli strumentisti operanti in Sicilia con la specifica distinzione dei suonatori di zampogna a chiave operanti esclusivamente a Monreale. Sarebbe importante uno studio antropologico per comprendere le ragioni di questa particolarità siciliana che si differenzia dal vasto stuolo di zampognari “a paro” presenti in ogni parte dell’isola“.
“Grazie alle ricerche condotte sul campo ho potuto rilevare che buona parte dei zampognari siciliani che coltivano la passione per questo strumento, discendono da antiche scuole – aggiunge – alcuni sono allievi della famosa scuola della famiglia Mento, intesi “sciuni” di Rometta, tra i più antichi costruttori e suonatori di zampogna in Sicilia“.
“Questa iniziativa del raduno dei ciaramiddari – ricorda Salvatore Romano, presidente della Società augustana di storia patria – si inserisce nell’ambizioso progetto di studio, promozione e diffusione della tradizione locale che ha visto già la nostra società recuperare l’antica novena natalizia augustana, riproposta ormai da anni nella nostra città, grazie alla voce narrante di Anna Passanisi accompagnata dalla zampogna di Emanuele Di Grande e il tamburello di Lorenzo Pugliares. Grazie a questa collaudata esperienza è nata l’idea di un raduno“.
“Ringrazio quanti hanno voluto questo momento culturale che permette il recupero di una tradizione che in Augusta trae origine dai suonatori ciechi del palermitano – conclude nella nota l’assessore Giuseppe Carrabino – Torna alla memoria il ricordo di don Domenico Stella, detto Dannuminicu l’urbiceddu e il figlio don Pippo che nei primi decenni del Novecento eseguivano la tradizionale novena dinanzi ai presepi apparecchiati nelle case della vecchia Augusta. Ringrazio Salvatore Romano e tutti i soci della Società augustana di storia patria. Un ringraziamento all’amico Emanuele Di Grande che si è speso per organizzare al meglio un evento di gran spessore culturale per la nostra città“.