Augusta, rebus pozzi per l’Isola, se ne progetta un terzo. Di Mare assicura: “Il nuovo lavora perfettamente”
AUGUSTA – “Il nuovo pozzo è regolarmente in funzione e lavora in modo perfetto“. Parola del sindaco Giuseppe Di Mare, da noi interpellato, pur confermando, come già ammesso lo scorso 1 febbraio, che quello donato da aziende della zona industriale e inaugurato il 9 novembre scorso non è il solo pozzo da cui viene emunta l’acqua erogata agli utenti dell’Isola.
“L’acqua viene erogata sia dal pozzo nuovo che in minima parte dal (pozzo privato, ndr) Tringali“, aggiunge il primo cittadino. Si riferisce ovviamente al pozzo privato, oggetto di periodiche requisizioni temporanee sia da parte del precedente sindaco (la condotta “provvisoria” di allaccio fu attivata il 28 dicembre 2019) che da parte sua, in quest’ultimo caso con ordinanza del 24 dicembre 2020, corrispondendo al titolare 0,16 euro per metro cubo d’acqua erogata.
I dubbi attuali sul funzionamento del nuovo pozzo, sollevati nei social perlopiù, sono scaturiti dal recente “oscuramento” dei manometri del nuovo pozzo (vedi foto di copertina). “La copertura sui manometri – ci risponde Di Mare – è per evitare un tam tam falso e tendenzioso. I valori devono leggersi alla luce di una rete idrica piena di perdite e altro“.
La vicenda dell’approvvigionamento idrico dell’Isola diventa rebus se si aggiunge il mistero che circonda il progetto di un terzo pozzo. Si apprende dell’iniziativa soltanto da una determina settoriale del 9 marzo, in cui si menziona per la prima volta il “progetto per la realizzazione di un pozzo a servizio del centro storico in sostituzione del vecchio pozzo dei giardini pubblici”, nominando contestualmente progettista interno, direttore dei lavori e Rup.
Una soluzione che interromperebbe a sorpresa l’iter che ha portato alla determina di aggiudicazione della manutenzione straordinaria del cosiddetto vecchio pozzo, datata 22 febbraio, che sanciva la necessità di “procedere con assoluta urgenza all’avvio dei lavori entro e non oltre una settimana“, affidandoli alla ditta augustana “Scatà Antonino” per la somma complessivamente impegnata di 48.338 euro (Iva compresa). Dopo l’apposizione della rete plastificata arancione da cantiere e qualche giorno di lavoro, non c’è più traccia né di attività né della recinzione. Una vicenda su cui si attendono comunicazioni dal fronte dell’amministrazione, a quanto pare, a stretto giro.